I Tre Bicchieri Gambero Rosso rappresentano uno dei più celebri riconoscimenti della gastronomia italiana, istituito per la prima volta nel 1988 da un gruppo di giornalisti appassionati con l’obiettivo di segnalare le eccellenze enologiche nazionali. Questo premio viene assegnato ogni anno dalla Guida del Gambero Rosso ed è il frutto di numerose sessioni di degustazioni alla cieca, effettuate da un panel di oltre 70 degustatori professionisti. Un’esperienza consolidata da oltre 30 anni di storia ha permesso a questa guida di acquisire autorevolezza nei confronti dei consumatori, presentandosi ogni anno come un’importante voce della critica enogastronomica, capace di indirizzare il mercato segnalando le eccellenze, siano esse prodotte da piccoli vignaioli come da grandi cantine.
I Tre Bicchieri Gambero Rosso rappresentano uno dei più celebri riconoscimenti della gastronomia italiana, istituito per la prima volta nel 1988 da un gruppo di giornalisti appassionati con l’obiettivo di segnalare le eccellenze enologiche nazionali. Questo premio viene assegnato ogni anno dalla Guida del Gambero Rosso ed è il frutto di numerose sessioni di degustazioni alla cieca, effettuate da un panel di oltre 70 degustatori professionisti. Un’esperienza consolidata da oltre 30 anni di storia ha permesso a questa guida di acquisire autorevolezza nei confronti dei consumatori, presentandosi ogni anno come un’importante voce della critica enogastronomica, capace di indirizzare il mercato segnalando le eccellenze, siano esse prodotte da piccoli vignaioli come da grandi cantine.
L’assegnazione del premio 3 Bicchieri Gambero Rosso è strettamente legata alla pubblicazione annuale della Guida dei Vini d’Italia, una delle più celebri, autorevoli ed influenti pubblicazioni di critica del settore. Il credito che questa guida ha acquisito, nel corso degli anni, presso i wine lovers e i consumatori è tanto rilevante da influire in maniera rilevante sui mercati e sul successo di alcune etichette. Per questo motivo l’assegnazione e la pubblicazione dei premi, frutto del lavoro di un intero anno e di molteplice sedute di degustazione, è vissuta ad ogni autunno con trepidazione da parte dei produttori e del pubblico.
Tutto ebbe inizio da un inserto enogastronomico del quotidiano Il Manifesto, pubblicato a partire dal 1986, ideato e diretto dal giornalista Stefano Bonilli. Il nome richiama quello dell’osteria in cui, nel capolavoro di Collodi, il Gatto e la Volpe portano a cena Pinocchio. A partire dal 1987 a questo supplemento si aggiunse la pubblicazione annuale di una guida dei vini italiani a cura di Daniele Cernilli e Carlo Petrini, divenendo nel giro di pochi anni un riferimento per appassionati e operatori del settore, nonché protagonista e iniziatrice della valorizzazione delle eccellenze, oltre che di una nuova sensibilità soprannominata Italian Wine Reinassance.
L’idea di esprimere il giudizio dei sui prodotti recensiti con il simbolo dei bicchieri è attribuibile a Daniele Cernilli. Secondo il suo ragionamento due persone bevono interamente una bottiglia solo se è buona. Dato che una bottiglia è l’equivalente di sei bicchieri, una persona beve, da sola, tre bicchieri se il prodotto le è piaciuto. Da qui l’intuizione di premiare le eccellenze con Tre Bicchieri, le espressioni buone con Due Bicchieri e quelle meno buone, ma che vale comunque la pena di provare, con Un Bicchiere. Oggi, dopo oltre trent’anni di storia, la guida continua ad essere pubblicata con grande successo, presentandosi con autorevolezza come un punto di riferimento ineludibile e, anche, come un modello di imitazione per tanti altri editori e giornalisti.La pubblicazione della guida è frutto del lavoro di un gruppo di degustatori professionisti che, nel corso di un percorso reale e simbolico che attraversa tutta l’Italia, assaggia ogni anno oltre 45.000 etichette, entrando in contatto con migliaia di produttori e differenti territori. Le degustazioni sono articolate in più fasi selettive e le bottiglie vengono degustate “alla cieca” da un panel di oltre 70 degustatori. Solo le migliori bottiglie accedono alle fasi finali di degustazione, quelle in cui si decreta l’assegnazione dell’ambito riconoscimento dei 3 Bicchieri Gambero Rosso. Nel corso di questo iter, il direttore della guida ha facoltà di premiare i migliori assaggi, con il segno +, influendo sulle selezioni.
“Quali sono i canoni secondo i quali decidiamo se il vino è buono, molto buono o eccellente? Sono, probabilmente, criteri al tempo stesso edonistici, umanistici e culturali”. Così hanno precisato i direttori della guida, aggiungendo poi come, tralasciando le tantissime variabili che possono determinare la degustazione: “quello che vale è la nostra percezione immediata, la nostra emozione di quel preciso momento”. Ogni etichetta viene degustata e giudicata tenendo conto della tipologia a cui appartiene, per questo possono guadagnarsi il punteggio massimo anche vini quotidiani, semplici e beverini, oltre a grandi campioni come , Brunello, Amarone e Barolo produzione piemontese dal patrimonio olfattivo particolarmente complesso. Quelle bottiglie che hanno colpito i degustatori accederanno ad una fase finale in cui può venire attribuito il riconoscimento massimo. Quelle espressioni che giungono alle fasi finali senza però ottenere il punteggio massimo vengono segnalate sulla guida con il premio dei Due Bicchieri di colore rosso, al posto di quello nero, in modo da segnalare che sono stati ad un passo dall’ottenere l’ambito riconoscimento.
Tra le etichette che hanno ricevuto il punteggio massimo vengono segnalati anche: rosso, bianco, bollicine, dolce e vini rosati dell’anno. Segnalazioni importanti sono anche quelle di: cantina dell’anno, miglior rapporto qualità/prezzo, viticoltore dell’anno e cantina emergente; oltre all’assegnazione del premio per la viticoltura sostenibile e per i progetti solidali. Vengono poi valorizzate, tramite la pubblicazione di un elenco all’inizio della guida, quelle etichette nate da agricoltura biologica o biodinamica oppure quelle che si vendono “sotto i 15 euro” perché, come dichiarano i direttori: “non ci stancheremo mai di dire quanto in Italia sia facile poter assaggiare grandi espressioni a prezzi più che convenienti”.
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