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“Federico II” è il Verdicchio Castelli di Jesi Classico Superiore che la cantina Montecappone ha dedicato al sovrano di Svevia, il quale venne al mondo in una tenda sulla piazza centrale di Jesi. Gianluca Merizzi, instancabile proprietario, insieme alla sua famiglia gestisce da parecchi anni questa cantina di Cupramontana, in provincia di Ancona, con il preciso obiettivo di far coincidere una materia prima eccelsa con macchinari di lavorazione all’avanguardia, per aumentare il fascino di una tradizione che continua sotto questo nome da più di 40 anni. L’enologo Lorenzo Landi sapientemente sfrutta le proprie conoscenze per ottenere etichette dalla netta aderenza territoriale.
Il Verdicchio Castelli di Jesi Classico Superiore “Federico II” viene cresciuto dalla cantina Montecappone su terreni argillosi mediamente calcarei, tra i 6 ettari affacciati al Monte Roberto. La vendemmia, volta ad ottenere il meglio dalle uve Verdicchio, avviene manualmente, con un’attentissima selezione delle bacche che andranno a fermentare, che siano perfettamente intatte ed in salute, particolarmente concentrate. La vinificazione avviene in vasche di acciaio inossidabile con una fermentazione alcolica a temperatura controllata, in seguito affina per 4-5 mesi sui lieviti, prima di essere imbottigliato, così da esaltare le proprie qualità varietali e rendersi particolarmente riconoscibile.
Montecappone ci dona con il suo “Federico II” un Verdicchio Castelli di Jesi Classico Superiore particolarmente longevo, nonostante le etichette ottenute da questo vitigno siano state, per anni, considerate di pronta beva. Al contrario il giallo paglierino e la struttura di questo Verdicchio ci confermano ottime sensazioni che si ottengono solo con riposo relativamente prolungato in cantina. Le note verdi di clorofilla si accostano alla frutta tropicale, anice e ad una leggera salvia, all’assaggio è pulito, netto con una buona spalla acida ed un piacevole finale mandorlato. Nel nome di un uomo dalla grande cultura, mecenate di studiosi e letterati, un brindisi a “Federico II”.