“Clar” è il bianco prodotto da Finca Perera con un uvaggio di varietà tipiche catalane e internazionali: secondo le intenzioni di Ruben Parera, il giovane vignaiolo che ha dato impulso all’azienda di famiglia, deve rappresentare l’etichetta d’ingresso della cantina e riflettere allo stesso tempo il carattere di questa terra particolarmente vocata, in cui ha la fortuna di vivere.
Il Bianco “Clar” della bodega Finca Parera nasce da uve allevate in un territorio ed un microclima unici, sorprendentemente poco distanti da una delle zone a più alta densità turistica di tutta la Spagna: Sant Llorenç d'Hortons si trova nella regione vitivinicola del Penedes, che rappresenta l’entroterra di Barcellona, leggermente spostato verso occidente. I vigneti hanno nomi evocativi come La Plana, La Lengua del pozo, El Anfiteatro, La Viña de Pepe, Las Abejas, La Malvasia; sono posizionati intorno ai 300 metri di altitudine, alle pendici del Montserrat, e vi si coltivano numerose varietà: Xarel-lo in primis, da una vigna recuperata negli anni Quaranta, e poi Malvasia de Sitges, Parellada, Garnacha Blanca, Chardonnay e Gewurtztraminer. La vendemmia è condotta manualmente e tutte le uve vengono raccolte in cassoni da 250 chili e velocemente portate in cantina. Le uve sono lasciate in macerazione sulle bucce, con il 30% dei raspi, per alcuni giorni in vasche d’acciaio, finché la fermentazione prende avvio spontaneamente e portata a termine senza nessuna movimentazione delle vinacce. Il vino matura in queste condizioni per circa 6 mesi, fino a primavera, quando si effettua la pressatura e la svinatura. L’imbottigliamento è effettuato senza nessun intervento né addizione, durante le fasi di luna calante.
L’aspetto del “Clar” prodotto da Finca Parera ben riflette la sua anima profondamente artigianale, con il suo colore giallo ocra dai riflessi ramati e l’aspetto velato. I profumi che si colgono sono quasi in antitesi, quasi lievi: una freschezza di scorze di agrumi, mescolata a sentori di frutta a polpa bianca, lascia spazio per note più dolci, come di miele. L’assaggio rivela un interessante equilibrio tra la morbidezza cremosa, una certa parte tannica e una vivace freschezza che invoglia a sorsi successivi, chiudendo su sottili note minerali. Un bianco d’ingresso ma per nulla banale, da abbinare alle carni bianche arrostite, come a piatti di frutti di mare.