Il Bramaterra di Odilio Antoniotti è un emblema del Nord Piemonte, inno a uno dei terroir più vocati di Italia. Quando si parla di Nord Piemonte è inevitabile pensare all'indimenticata penna di Mario Soldati, che raccontava di Gattinara in uno dei suoi passi più celebri con la maestria e la delicatezza che lo contraddistinguevano. Sicuramente all'epoca del passo di Soldati sorgeva già la cantina Antoniotti, vero e proprio pezzo di storia locale fondata nel 1860, con sede a Gattinara ma vigne dislocate nei terreni più vocati del Nord Piemonte. Da sempre la famiglia Antoniotti imbottiglia liquidi straordinari, di grandissima classicità e asciuttezza, privi di sovrastrutture e orpelli inutili. Terreni acidi e ricchi di porfido conferiscono ai vini locali un timbro inconfondibile, molto diverso dai "cugini delle Langhe", ma con un potenziale di invecchiamento non inferiore. Tra i più grandi rossi italiani.
Il Bramaterra di Antoniotti è ottenuto da un uvaggio costituito in prevalenza da Nebbiolo con saldo di Croatina, Vespolina e Uva Rara. Le viti, di oltre 40 anni di età e site in località Martinazzi, poggiano su terreni di porfido di origine vulcanica a circa 400-450 metri di altezza. Dopo un’attenta vendemmia manuale delle uve, si prosegue in cantina con fermentazione alcolica spontanea in vasche di cemento vetrificato interrate per 20 giorni. Il liquido affina per 30 mesi in botti grandi di rovere.
Il Bramaterra Antoniotti si palesa nel calice con la classica veste rubina che vira verso il granato. Naso di grande tipicità e definizione, che sa di rosa canina, frutta rossa matura, china e rabarbaro, oltre a sbuffi eterei e metallici, timbro inconfondibile della zona. Il sorso è tridimensionale, fusione chirurgica di sale, materia e freschezza, in un assaggio sontuoso e difficilmente dimenticabile. Capolavoro.