Il Buttafuoco “Solinghino” della cantina Picchioni è l’ottimo risultato di un blend di vitigni storici dell’Otrepò Pavese e una filosofia produttiva chiara e rispettosa dell’ambiente, dove la conversione ad agricoltura biologica lo testimonia. Un vino dal carattere estroso, vivace e mai banale che descrive al meglio quelle che sono le colline dove Croatina, Barbera e Vespolina affondano le proprie radici e traggono il meglio da un suolo sciolto tendenti al ciottoloso. L’etichetta anticipa in parte ciò che andremo a ritrovare all’interno della bottiglia, dove protagonisti assoluti saranno sentori floreali dal carattere leggero ma di acuta cortesia.
Il “Solinghino” di Picchioni è quindi un Buttafuoco che nasce da vigneti situati in un contesto collinare dalle proibitive pendenze rivolte verso sud, così da poter usufruire delle interminabili giornate di sole e assorbendo l’energia necessaria per portare a giusta maturazione i succosi grappoli. La vendemmia rigorosamente manuale ha inizio solo a piena maturazione polifenolica dei frutti, che vengono trasferiti in cantina per poi procedere alla fermentazione. Il mosto si mantiene a contatto per circa 8 giorni con le bucce e successivamente viene travasato in vasche d’acciaio a riposo per 6 mesi.
Il “Solinghino” Buttafuoco Picchioni colora il bicchiere con un intenso rosso rubino dai riflessi violacei. Portato al naso si viene investiti da un’ondata di profumi floreali e di frutta rossa che fanno solo da apripista alle dolci note delicate di mora e amarene. Il sorso è delicato e di una delicata morbidezza, il tannino infatti è lieve e timido ma comunque sostenitore di una persistenza che rende magnetica la bevibilità di questo vino. Goloso e gioioso questo Buttafuoco è davvero un’ottima spalla per una cena tra amici, un compagno che non si fa attendere e può essere goduto appieno se abbinato a piatti dalla media struttura.