Il vino toscano Il Bianco si presenta, sin dai primi sorsi, come un prodotto dall’anima fresca e sbarazzina, molto appagante in bocca. Una freschezza che deriva da una scelta precisa compiuta in fase di vinificazione, dove la fermentazione malolattica non viene svolta, riservando così al prodotto finale una piacevole acidità. Una bottiglia che nasce dall’unione di quattro vitigni internazionali a bacca bianca, coltivati con passione e dedizione all’interno dei vigneti di proprietà della cantina Brancaia. Un’etichetta da considerare, oltre che per le proprie virtù, anche per l’interessante rapporto qualità-prezzo.
Il Brancaia Il Bianco nasce da un taglio dove, accanto al Sauvignon Blanc, troviamo un 10% di Viognier. Le viti di queste varietà sono allevate con grande attenzione, e vengono monitorate dall’occhio vigile del grande Carlo Ferrini, enologo che assiste la proprietà di Brancaia nella produzione. Una volta raccolti e giunti nei locali adibiti alla vinificazione della cantina, gli acini fermentano spontaneamente, grazie alla presenza di lieviti indigeni, in contenitori d’acciaio; la malolattica non viene svolta. L’affinamento ha una durata di cinque mesi, e si svolge per un terzo della massa totale del vino in barrique, mentre la parte rimanente matura in acciaio.
Il Bianco realizzato dalla cantina Brancaia si presenta all’esame visivo con un colore giallo paglierino, contraddistinto da riflessi tendenti al verde. Il naso si apre su note tipicamente aromatiche, dove sensazioni fruttate e floreali si alternano in un turbine di note avvolgenti. All’assaggio è di corpo leggero, snello e beverino, con un sorso fresco, contraddistinto da un piacevole e leggero gusto agrumato. Una bottiglia che ben si abbina alle pietanze di pesce, oltre che con ricette a base di crostacei e molluschi.