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Questo Trebbiano d’Abruzzo nasce dalla passione viscerale di Emidio nei confronti della vigna e dalla voglia instancabile di sorprendere tanto gli appassionati più curiosi quanto i tradizionalisti più radicale. Siamo di fronte a un vitigno antico e autoctono, generalmente considerato di neutri profumi e di media struttura, ma non per Emidio Pepe che è riuscito a trasformare l’olfatto del Trebbiano d’Abruzzo in un ricco bouquet di creta, di mele renette, di girasoli, di frutta secca e di funghi champignon. Caleidoscopio liquido dal stupefacente potenziale evolutivo e dalla beva piacevolmente imprecisa.
Una piccola perla enologica che esibisce varietà e ampiezza, qualità che rendono questo bianco un esempio unico di viticoltura biodinamica. Il terroir, ai piedi del Gran Sasso, è un qualcosa di speciale: le nette escursioni termiche tra il giorno e la notte “stressano” l’uva quanto basta per farle sprigionare profumi intensi e la vicinanza con il Mar Adriatico apporta quel tono minerale e sapido rendono la beva appagante e memorabile. Profumi, salinità e freschezza sono le tre caratteristiche principali del Trebbiano d’Abruzzo di Emidio Pepe, che ha voluto e ha saputo trasferire l’agricoltura biodinamica nelle sue vigne coniugando l’esperienza del gran produttore con le moderne tecniche di produzione.
Il Trebbiano d’Abruzzo di Emidio Pepe è pigiato coi piedi, proprio come una volta, in tini di legno ed è lasciato a fermentare spontaneamente in vasche di cemento vetrificate, dove resterà ad affinare per alcuni mesi. La cantina a conduzione famigliare dei Pepe nel corso degli ultimi anni è diventata un chiaro e trasparente esempio di portabandiera della naturalità e dell’artigianalità; ancora contadini nel profondo del cuore, con la passione per il vino fatto come una volta, capaci di unire il fascino dell’antico con l’evoluzione del moderno.