Balia di Zola

Tra le dolci colline della Romagna, all’interno del comune di Modigliana, opera la cantina Balìa di Zola di Veruska Eluci, impegnata nella valorizzazione dell’espressione più autentica del Sangiovese di Romagna. Era il 1999 quando Veruska e suo marito Claudio Fiore decisero di avviare il proprio progetto enoico individuando un vecchio casolare settecentesco localmente denominato “balìa”, termine con cui si indicavano le antiche sedi dei funzionari e da cui trae origine l’appellativo della tenuta. I coniugi si sono dedicati al recupero dei vecchi vigneti e hanno ristrutturato il casolare adibendolo a cantina. La filosofia produttiva abbracciata da Veruska e Claudio si fonda sul concetto che il vino buono nasce in vigna, per questo l’aspetto agronomico è curato minuziosamente dalla coppia.

La tenuta Balìa di Zola comprende 15 ettari di terreni, di cui 5 riservati alla vite e la restante parte dedicata a boschi e oliveti, localizzati a un’altitudine di circa 250 metri sul livello del mare. I vitigni tradizionali Sangiovese e Albana, rappresentati anche da ceppi molto vecchi, vengono allevati da Veruska e Claudio su terreni costituiti da marne calcaree, argilla e arenaria, con esposizione sud e sud-ovest. La conduzione agronomica mira a preservare la salute delle piante e del suolo, nonché a limitare le rese in uva per ettaro così da elevare la qualità degli acini. La vendemmia è effettuata rigorosamente a mano e il medesimo approccio rispettoso della materia prima viene adottato in cantina, dove le fermentazioni si realizzano spontaneamente grazie al solo intervento dei lieviti indigeni in vasche di acciaio inox termocondizionate. I successivi periodi di invecchiamento hanno luogo sempre in acciaio per le espressioni più immediate oppure in botti di rovere francese per i vini più complessi, onorando sempre il carattere del territorio e del vitigno.

Come già accennato, la selezione della cantina Balìa di Zola è incentrata sul Sangiovese di Romagna, proposto nella versione Superiore con il ‘Balitore’ e in quella Riserva con il ‘Redinoce’. Entrambe le interpretazioni sorprendono per la loro brillante freschezza e dinamicità, riflesso del territorio di Modigliana.