Region | Puglia (Italia) |
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Foundation Year | 1998 |
Vineyard hectares | 55 |
Annual production | 300.000 bt |
Address | Contrada Borgo Annunziata - 70021 Acquaviva Delle Fonti (BA) |
Oenologist | Nicola Chiaromonte |
Fortemente legata al territorio dell’entroterra barese, la famiglia Chiaromonte produce vino dal 1826 e rappresenta oggi una bella storia enologica che prosegue nel rispetto delle tradizioni con un pizzico di sperimentazione e innovazione tecnologica. Le Tenute Chiaromonte sono guidate dal 1998 da Nicola, erede di antichi saperi tramandatigli dal padre e dal nonno, che ha promosso la riconversione biologica dei vigneti e ottenuto sorprendenti risultati, imponendosi come uno dei maggiori talenti della denominazione di Gioia del Colle.
I vigneti delle Tenute Chiaromonte sono coltivati secondo metodi biologici e comprendono vecchie viti allevate ad alberello pugliese: ovunque domina il Primitivo. I terreni di natura calcarea, influenzati da fenomeni carsici, donano alle uve caratteristiche uniche e irripetibili. Nicola è molto legato alle pratiche tradizionali ma è anche dotato di un estro innovativo che lo induce a praticare continue ricerche e sperimentazioni sui tipi di coltivazione, sui metodi di fermentazione, sui tipi di legno delle botti. Sia in vigna che in cantina la filosofia di Nicola è incentrata sul rispetto dell’ambiente e sull’attenzione minuziosa ad ogni dettaglio.
La produzione delle Tenute Chiaromonte è limitata, per mantenere livelli qualitativi molto alti. Si tratta di grandi espressioni di Primitivo in purezza, capaci di coniugare potenza alcolica e precisione dei tratti. Da un approccio virtuoso che ricerca il legame con la tradizione e la genuinità, nascono bottiglie che incantano e stupiscono i sensi, elevando il piccolo centro di Acquaviva delle Fonti a luogo di primo piano nella produzione del Primitivo di qualità.
"I miei genitori mi hanno insegnato che la terra è fatta palmo a palmo: significa che quello che può dare un palmo di terreno non è uguale a quello che può dare l'altro palmo. Mi piace pensare che la diversità sia una ricchezza ed un valore che aumenta e migliora il lavoro dell'uomo"