Vignaioli di Santo Stefano - Ceretto

La storia de I Vignaioli di Santo Stefano è l’avventura di un intraprendente gruppo di produttori con l’obiettivo comune di ricreare attorno all'immagine del Moscato Bianco un modello di qualità. I protagonisti di questa storia di eccellenza vinicola del Moscato sono l’agronomo Sergio Santi, i fratelli Scavino e i fratelli Ceretto: stanchi delle grosse quantità ad uso commerciale dell'Asti, nel 1976 inauguravano una produzione divenuta, nel corso degli anni, sinonimo di qualità e successo.

Quella dei Vignaioli di Santo Stefano è una piccola realtà produttiva di Moscato d’Asti e Spumante d’Asti, fedele alle tecniche tradizionali del territorio. Questa realtà è oggi proprietaria di 25 ettari di vigneto divisi tra Santo Stefano Belbo, Canelli e Calosso, a cui si aggiungono altri 16 ettari presi in affitto della prestigiosa tenuta San Maurizio del conte Carlo Vittorio Incisa Beccaria, nel comune di Santo Stefano Belbo.

Il lavoro dei Vignaioli di Santo Stefano consiste nell’esaltare il patrimonio aromatico dell’uva Moscato, producendo vini di alto livello qualitativo. L’attenzione allo stile e alla qualità, all’insegna di un modello immediatamente riconoscibile, si è concretizzata, a partire dagli anni ’90, anche nella creazione di una bottiglia dalla forma inusuale e ardita, a cono rovesciato, opera del designer Giacomo Bersanetti. Il simbolo della mezza luna gialla che compare, anno dopo anno, su ogni etichetta vuole essere un omaggio a Cesare Pavese, nativo delle colline Santo Stefano Belbo, e al suo ultimo romanzo La luna e i falò, ambientato proprio in quelle colline dove I Vignaioli di Santo Stefano producono il Moscato.