Domaine l'Anglore

L’Anglore è la creatura di Eric Pfifferling, il vignaiolo nativo di Tavel, giù nel sud del provenzale dipartimento del Gard. Meccanico per formazione, poi felicemente apicoltore per passione: un cambiamento che lo ha progressivamente sensibilizzato al rispetto verso l’ambiente naturale, fino alla decisione di dare avvio ad una attività vitivinicola in proprio. Nel 2002 interrompe il conferimento alla cooperativa locale delle uve provenienti dai vigneti familiari ed elabora l’idea di una vinificazione profondamente personale e legata indissolubilmente al terroir che lo circonda: il genio che sa dimostrare nella gestione delle vigne e della cantina lo porta nel giro di breve tempo a diventare una punta di diamante della vitivinicoltura francese legata ad una filosofia naturale. Il Domaine è oggi condotto in compagnia del figlio Thibault.

L’Anglore è una realtà artigianale che si estende su una superficie totale di circa 10 ettari nel territorio meridionale della valle del Rodano, sul lato occidentale dell’ampia ansa che il fiume descrive intorno all’areale del villaggio di Tavel, sede della cantina, e al paesino di Lirac, appena più a nord, con i suoi 2 ettari. Le morbide alture raggiungono la quota dei 200 metri sul livello del mare: sono definite da ottimi suoli a matrice argillo-calcarea, rivestiti da strutture sabbiose e ciottolose, caratterizzate dalla diffusa presenza di quei sassi tondeggianti chiamati galets che sono peculiari anche del terroir di Chateuneuf-du-Pape, che si intravvede sulla sponda opposta. Le vecchie viti, allevate senza nessun utilizzo di prodotti chimici e in linea con la certificazione biologica Ecocert, rappresentano un ventaglio delle varietà tipiche del Midi francese: Grenache, Mourvèdre, Carignan, Syrah, Cinsault e le bacche bianche Clairette e Bourboulenc. Le vendemmi si svolgono rigorosamente a mano, rispettando il periodo di perfetta maturazione dei frutti, che sono raccolti in piccole cassette e selezionati in modo accurato.

La cantina del Domaine L’Anglore è una spontanea estensione dell’attività svolta in vigna: bandita ogni manipolazione invasiva, le vinificazioni sono condotte senza ausilio di coadiuvanti, enzimi o solforosa. Le uve sono lavorate a grappolo intero, generalmente tramite macerazione carbonica e le fermentazioni affidate ai soli lieviti autoctoni. I vini non vengono filtrati, né travasati, con l’obiettivo di conservare integre le intrinseche proprietà naturali e affinano in acciaio o tonneau di rovere usati. Eric Pfifferling possiede la straordinaria capacità di esprimere tutta la levità dei varietali attraverso dei veri e propri capolavori.