Il “Cuvée Bistrologie” è una delle più pure e cristalline essenze della Loira firmata dal leggendario maestro Robinot. Si tratta di un ritratto genuino e profondo di una grande uva del nord della Francia, lo Chenin Blanc, una varietà dalla sorprendente versatilità e dal profilo piacevolmente aromatico, che ricorda a tratti il Riesling, ma ama il clima umido e atlantico. In questo caso Robinot ne offre una versione macerata, in perfetto stile orange wine, che prende vita dalle forze biodinamiche che alimentano i terreni rossi, ricchi di argilla rossa e silice, del Jasnieres. Stiamo parlando di uno dei più sregolati artisti della Loira, Jean Pierre Robinot, che sin da giovane aveva intuito le potenzialità dei vini artigianali e ne raccontava la bellezza e il fascino nel suo wine-bar di Parigi, uno dei primi locali con una selezione di bottiglie realizzate secondo tradizione. Nei primi anni 2000 decide di produrre vino direttamente, acquistando dei piccoli appezzamenti di terra popolati da vecchi cloni di uve locali. Oggi i suoi vini sono tra le più emozionati opere liquide (visto anche le stravaganti etichette che dipinge) della Francia, dotate di una sottigliezza e di una finezza unica. Il bianco “Cuvée Bistrologie” è uno dei suoi primi capolavori per introdursi nel meraviglioso mondo di Robinot e rimanerne colpiti.
Il vino “Cuvée Bistrologie” nasce da viti che toccano i 30 anni d’età, allevate secondo i principi dell’agricoltura biodinamica. I grappoli, selezionati con cura e in maniera scrupolosa, danno alla luce uve sane e ricche di profumi. In cantina domina il non interventismo, così le fermentazioni sono realizzate da lieviti nativi in acciaio e accompagnate da lunghe e lente macerazioni sulle bucce. Filtrazioni, chiarificazioni e aggiunta di solfiti non appartengono alla filosofia di Robinot. L’affinamento avviene in vecchie botti usate di rovere per alcuni mesi per evitare che il liquido perda i sentori varietali a favore di note derivanti dal legno.
“Cuvée Bistrologie” Robinot si tinge di un color dorato scintillante, leggermente velato. Il naso regala sbuffi di orzo, albicocca macerata, miele d’acacia, arancia candita e persistenti sensazioni saline. Al sorso rivela una tessitura molto fine e delicata, con leggeri accenti tannici, che rendono la beva agile e molto scorrevole e ne richiamano immediatamente un nuovo sorso. Chiude su toni tostati e leggermente amaricanti. Lasciatelo respirare perché ad ogni sorso qualcosa cambia. Vivo ricordo della Loira!