Vini Tedeschi

Quando si prova ad associare una bevanda alla Germania, viene subito in mente la birra, tuttavia troppo spesso si dimentica che questo paese è da considerarsi tra i migliori produttori di bianco al mondo. I vini tedeschi, nonostante nascano in un’area al limite della sopravvivenza della vite, caratterizzata da freddo e gelo, regalano tra le più importanti e longeve espressioni di Riesling, Muller Thurgau e Sylvaner. La produzione tedesca, regolamentata da un particolare sistema legislativo legato al grado di maturazione dell’uva, si concentra principalmente lungo i fiumi che la attraversano, tra cui la Franconia bagnata dal fiume Menio, la Mosel nei dintorni del corso della Mosella, Pfalz, Rheinhessen e Rehiengau sulle rive del Reno.

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Quando si prova ad associare una bevanda alla Germania, viene subito in mente la birra, tuttavia troppo spesso si dimentica che questo paese è da considerarsi tra i migliori produttori di bianco al mondo. I vini tedeschi, nonostante nascano in un’area al limite della sopravvivenza della vite, caratterizzata da freddo e gelo, regalano tra le più importanti e longeve espressioni di Riesling, Muller Thurgau e Sylvaner. La produzione tedesca, regolamentata da un particolare sistema legislativo legato al grado di maturazione dell’uva, si concentra principalmente lungo i fiumi che la attraversano, tra cui la Franconia bagnata dal fiume Menio, la Mosel nei dintorni del corso della Mosella, Pfalz, Rheinhessen e Rehiengau sulle rive del Reno.

La gloriosa storia del vino tedesco

La vite arrivò in Germania grazie ai Romani nel I secolo a.C., diffondendosi principalmente nelle fertili aree bagnate dal fiume Reno e in alcuni piccoli appezzamenti lungo il corso della Mosella. In realtà, al contrario della vocazione moderna, pare che il rosso fosse la bevanda più diffusa e apprezzata del tempo. Prima dell’ascesa di Carlo Magno, la coltivazione delle uve era circoscritta nella zona ad ovest del fiume Reno che si estendevano fino all’Alsazia. La diffusione su tutta la superficie, in particolare nella Franconia e Bavaria, avvenne con i monaci Cristiani. Durante l’impero carolingio si assistette alla razionalizzazione del raccolto operata dai monaci, nobili e da alcune proprietà di borghesi che portò a eccellenti risultati qualitativi. Negli scritti giunti fino ai giorni nostri si parla di bottiglie tedesche e vini austriaci a base di Sylvaner, Moscato e Traminer, mentre la prima testimonianza del Riesling, l’uva più simbolica della terra tedesca, risale al 1435 nella vocata regione nota come Rheingau. La successiva guerra dei trent’anni devastò le terre e decimò in modo considerevole le aree vitate. La ripresa dalla viticoltura avvenne soltanto nel 1700, con un percorso che durò più di 100 anni nel quale si iniziarono a stabilire le prime norme produttive e un nuovo sistema di legislazione. La comparsa della filossera a fine ‘800 e le due guerre mondiali portarono l’enologia tedesca verso il baratro. Soltanto a partire dal 1950 la viticoltura ritornò fiorente, attraverso la ricollocazione dei vigneti scomparsi, la promulgazione di nuove leggi qualitative e la modernizzazione delle tecniche enologiche.

Legislazione

I vini della Germania sono prodotti secondo norme e leggi molto originali. Il sistema prevede, in base ad un regolamento promulgato nel 1971 e modificato nel 1994, una prima suddivisione nelle seguenti tipologie:

  • Tafelwine, ovvero “da tavola”
  • Landwein, ovvero “regionali”
  • Vini di qualità

Quest’ultimi occupano più del 95% della produzione regionale e si suddividono in due categorie: QbA (Qualitätswein bestimmter Anbaugebiete) e QmP (Qualitätswein mit Prädikat). La differenza è che nei QbA può essere aggiunto zucchero al mosto per ottenere una maggiore gradazione alcolica, mentre i QmP non possono essere zuccherati e rappresentano la punta di eccellenza qualitativa della regione. Inoltre quest’ultimi in base alla maturazione dell’uva, dunque al grado di dolcezza, i vini Germania possono essere suddivisi in:

  • Kabinett: da uve raccolte durante il classico periodo di vendemmia e hanno un profilo secco e un timbro alcolico piuttosto basso.
  • Spätlese: da vendemmia tardiva e possono quindi avere un leggero residuo zuccherino.
  • Auslese: da uve molto mature selezionate in vigna.
  • Berrenauslese: da grappoli selezionati e attaccati dalla muffa nobile.
  • Eiswein: letteralmente i “vini del ghiaccio”, le cui uve vengono raccolte durante l’inverno quando sono ghiacciate.
  • Trockenbeerenauslese: decisamente i più ricchi, costosi e dolci, prodotti solo nelle più favorevoli annate da uve accuratamente selezionate, appassite e attaccate dalla muffa nobile.

Vitigni e aree produttive

Nonostante le condizioni climatiche non siano particolarmente favorevoli e il freddo non aiuti la crescita delle viti, il vino della Germania, in particolare quello bianco, rappresenta una delle eccellenze a livello mondiale. Si coltivano principalmente uve a bacca bianca, come il Riesling, il Muller Thurgau, il Sylvaner e altre meno diffuse come il Weissburgunder (Pinot Bianco), il Pinot Grigio, Gewurztraminer e il Kerner. Le uve a bacca rossa, come lo Spätburgunder (Pinot Nero) e il Portugieser, sono meno diffuse e solo negli ultimi anni si sono riscoperte per dare vita a rossi ricchi di personalità. Interessante e notevole ascesa la produzione dei Sekt, ovvero gli spumanti prodotti principalmente con metodo Charmat.

Nella regione si contano 13 zone specifiche di produzione. Tra le più importanti ci sono:

La Franconia, come suggerisce il nome, si trova nei pressi di Francoforte al confine con la Bavaria, dove si coltivano principalmente Rieslaner (un ibrido di Riesling e Sylvaner). Il prodotto viene imbottigliato nella pulcianella o bocksbeutel, una tipologia di bottiglia a forma di fiasco con collo allungato.

La Mosel-Saar-Ruwer è un’importante area per la produzione di grandi Riesling che comprende le zone vitate nei pressi del corso della Mosella, prima che si unisca al Reno. Qui la viticoltura è decisamente eroica con pendenze di oltre 70%. I prodotti della Mosella sono caratterizzati dall’imbottigliamento nelle famose Renane, bottiglie slanciate e alte dal vetro verde o marrone.

La regione Pfalz comprende l’area delle rive ovest del Reno fino all’Alsazia. Si caratterizza per un’eccellente produzione di passiti e muffati a base di Riesling o anche Kerner, Gewurztraminer e Weissburgunder.

L’area del Rheingau è la più celebre e vocata per la produzione di bianchi a base di Riesling, il quale occupa più dell’80% della superficie vitata. Comprende le zone a settentrione e ad oriente rispetto al fiume Reno.

Infine la Rheinhessen è quella più ampia dell’intera regione situata nei pressi del corso del Reno. Qui operano diverse cooperative e grandi cantine che prediligono una produzione di bottiglie semplici e non eccessivamente costose.

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