Cocktail

Profumati, colorati e rinfrescanti, i cocktail sono l’anima dei party, i protagonisti dei più classici aperitivi e i compagni del dopo-cena. Letteralmente la parola significa “coda di gallo” perché probabilmente un tempo erano così colorati per l’aggiunta di diversi elementi che sembravano ricordare le tonalità variopinte delle piume del pennuto. Tecnicamente sono realizzati da una miscela omogenea di almeno due preparati, che prevedono una base alcolica di un distillato, la possibile presenza di un ingrediente aromatizzante, quale liquore, vino speziato o amaro, e l’eventuale utilizzo di un preparato colorante, tipo succo o sciroppo. L’IBA, International Bartenders Association, ha ufficializzato una lista delle più importanti ricette e degli ingredienti necessari. Da aperitivo come Negroni, Spritz o Americano, da after-dinner come Black Russian e Daiquiri, o long drink come Moscow Mule e Tequila Sunrise, su Callmewine puoi acquistare la tua cocktail box preferita e preparare il tuo drink direttamente a casa! Prova i nostri cocktail, una selezione online firmata Callmewine ad un super prezzo convenienza rispetto all'acquisto delle singole bottiglie (l'offerta è continuativa ed è nella modalità 'sconto quantità' e soggetta alla disponibilità dei prodotti; il prezzo mostrato barrato è la somma del prezzo originale di acquisto di tutte le referenze che compongono la box)

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Profumati, colorati e rinfrescanti, i cocktail sono l’anima dei party, i protagonisti dei più classici aperitivi e i compagni del dopo-cena. Letteralmente la parola significa “coda di gallo” perché probabilmente un tempo erano così colorati per l’aggiunta di diversi elementi che sembravano ricordare le tonalità variopinte delle piume del pennuto. Tecnicamente sono realizzati da una miscela omogenea di almeno due preparati, che prevedono una base alcolica di un distillato, la possibile presenza di un ingrediente aromatizzante, quale liquore, vino speziato o amaro, e l’eventuale utilizzo di un preparato colorante, tipo succo o sciroppo. L’IBA, International Bartenders Association, ha ufficializzato una lista delle più importanti ricette e degli ingredienti necessari. Da aperitivo come Negroni, Spritz o Americano, da after-dinner come Black Russian e Daiquiri, o long drink come Moscow Mule e Tequila Sunrise, su Callmewine puoi acquistare la tua cocktail box preferita e preparare il tuo drink direttamente a casa! Prova i nostri cocktail, una selezione online firmata Callmewine ad un super prezzo convenienza rispetto all'acquisto delle singole bottiglie (l'offerta è continuativa ed è nella modalità 'sconto quantità' e soggetta alla disponibilità dei prodotti; il prezzo mostrato barrato è la somma del prezzo originale di acquisto di tutte le referenze che compongono la box)

Cosa sono i Cocktail?

Questa parola identifica un termine molto generico attraverso il quale si definisce una bevanda alcolica o analcolica, ottenuta dalla miscelazione proporzionata di due ingredienti. È chiaro come in senso globale questa parola possa raggruppare un’infinità di ricette che hanno in comune il solo fatto di essere preparati a partire da una soluzione omogenea di elementi alcolici o non alcolici. Per prevenire l’abuso del termine e la continua modifica di preparati conosciuti, nel 1951 è nata la IBA, International Bartender Association, la più famosa organizzazione di barman che ogni anno stila e aggiorna la lista ufficiale, codificando ricette, quantità di ingredienti e tecniche.

Entriamo un pochino più nel dettaglio; i preparati per cocktail possono essere di diverse tipologie, ma in linea generale possono dividersi in:

  • Alcolici, ovvero la base alcolica fornita da distillati come Rum, Vodka, Gin, Whisky, Tequila e altri
  • Elementi aromatizzanti, che hanno il compito di apportare profumi e sapori decisi, tra questi ci sono i liquori, gli amari, i vini speziati e via dicendo
  • Ingredienti coloranti, normalmente analcolici, che regalano sfumature colorate, come succhi, sciroppi, angostura, creme, prodotti alimentari ecc ecc
  • Decorazioni, con i quali si intende i piccoli topping che vengono addizionati sul finale per aggiungere un ultimo tocco di classe. Tra i più famosi ci sono le fettine di agrumi, l’oliva verde e la ciliegina rossa.

È chiaro che per creare un drink non c’è bisogno di tutti questi ingredienti per cocktail, ma basta combinare in modo armonico almeno due preparati appartenenti anche alla stessa categoria con una certa logica (ad esempio non ha senso mischiare due Gin). Il risultato deve essere una combinazione armonica e calibrata, che offra una fusione unica di sapori, profumi e colori. È chiaro dunque che non basta conoscere le materie prime da utilizzare, ma bisogna padroneggiare l’arte della mixology, conoscendo le caratteristiche, la qualità e la scelta degli ingredienti, le tecniche di preparazione e la modalità di servizio.

Etimologia e Origine

È difficile stabilire con certezza quando si sia diffusa la tecnica di miscelazione di liquidi per dare origine a bevande profumate e intense. Probabilmente era già diffusa ai tempi dei Greci e dei Romani, basti pensare al fatto che il vino era realizzato con infusione di resine e miele per dare origini a quello che era forse l’antenato del moderno cocktail.

Quello che è ancora più misterioso è capire l’origine del termine, che nel tempo ha creato diverse storie anche divertenti. Una prima teoria afferma di uno storpiamento dal latino di acqua decocta, ovvero acqua bollita e raffreddata. Un’altra ipotesi è da ricercare nel termine coquetel, una coppa, che veniva utilizzata a Bordeaux per miscelare sostanze. Infine la teoria più accreditata vuole che la parola derivi dall’inglese cock (gallo) e tail (coda) e che ricordi con i suoi accesi colori il variopinto piumaggio del pennuto. A dar credito a quest’ultima ipotesi ci sono antiche novelle americane che narrano che nel 1600 nelle taverne, durante le guerre tra galli, il proprietario del pennuto vincitore brindava con bevande miscelate da liquori e succhi e gli spettavano le piume del gallo sconfitto. In più un’altra leggenda afferma che gli indigeni sud-americani miscelavano i liquori e succhi con utensili ricavati dalla pianta ‘coda di gallo’.

Tuttavia il termine entrò in vigore ufficialmente il 6 maggio del 1806, quando venne pubblicato sulle pagine del giornale ‘The Balance and Columbian Repository’ un articolo, che parlava, in modo scherzoso sulla politica, citando la spesa di un candidato che perse alle elezioni. Qualche giorno dopo, un lettore, incuriosito dalla terminologia, espresse un chiarimento e la risposta fu “Un cocktail è un liquore stimolante composto da distillati di ogni tipologia, zucchero, acqua e amari”.

Durante il periodo del proibizionismo americano il mercato di queste bevande raggiunge il massimo splendore. Infatti in quei lunghi 14 anni che vietavano il consumo di alcol, alcuni locali, i famosi Speakeasy, offrivano sottobanco alcolici. In questo periodo, in mancanza di distillati di qualità e per camuffarne il sapore, si miscelavano casualmente più ingredienti, dando origine ad alcuni dei più importanti preparati mondiali, ancora oggi realizzati nei lounge-bar.

Oggi, grazie anche alla nascita della IBA nel 1951, ci sono una marea di tipologie differenti di cocktail, riconosciute a livello mondiale.

Classificazione

Una prima classificazione potrebbe essere quella fornita dall’IBA che prevede gli Unforgettables, i Contemporary Classic e New Era Drinks. I primi, gli indimenticabili, sono i più classici e rappresentano il punto di partenza dei barman. I secondi rappresentano i più popolari e apprezzati in tutto il mondo. Gli ultimi, invece, sono quelli nuovi e modaioli, nati più recentemente.

Una seconda classificazione, forse quella più usata, è quella che li raggruppa in varie categorie in base al momento ideale di consumo. Abbiamo così:

  • I pre-cena: i classici da aperitivo che si accompagnano a stuzzichini e stimolano l’appetito. I più famosi sono lo Spritz, il Negroni, Americano, Rossini, Bellini…
  • I dopo-cena: serviti a fine pasto come digestivi. Sono piuttosto alcolici e intensamente profumati, come Black Russian, Alexander, Daiquiri…
  • I long-drinks: dissetanti e colorati, normalmente shakerati e realizzati a partire da succhi tropicali, spremute, con decorazioni e abbondante ghiaccio. Tra questi si ricordano Mojito, Sex on the Beach, Moscow Mule, Pina Colada, Tequila Sunrise…

Questa classificazione non ha alcuna ufficialità, quindi sentitevi liberi di berli quando meglio preferite!

Altre classificazioni potrebbero essere fatte sull’utilizzo del bicchiere o in base al tenore alcolico.

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