"Ariento" Vermentino è un vino della Maremma toscana dal profilo schietto e profondo, nato da una vinificazione in rosso che prevede lunga macerazione sulle bucce, fermentazione spontanea e affinamento in legno per un anno e mezzo. Il quadro olfattivo è un ritratto genuino e bucolico, in cui si intrecciano note di cera d'api, bucce d'agrumi, mela essiccata e albicocca sciroppata. Il sorso è decisamente beverino e ricco di fascino, scandito da una rustica freschezza e da un serrato tannino
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L'Ariento di Massa Vecchia è uno straordinario orange wine, esplosivo e dinamico. Una bandiera nel mondo del vino artigianale italiano, Massa Vecchia è uno di quei nomi che non lascia indifferente gli appassionati, grazie a bottiglie che, anche stappate a distanza di anni dalla vendemmia, emozionano per profondità e ricchezza di sfaccettature. La cantina, fondata nel 1985 da Fabrizio Niccolaini, sorge nell'alta Maremma Toscana e la filosofia seguita ha sempre previsto il rispetto per la vigna ed i suoi frutti con interventismi ridotti ai minimi termini. Oggi è Francesca, figlia di Fabrizio, a proseguire la tradizione familiare, affiancata da suo marito Stefano in questo progetto di vita. Pochi ettari divisi tra Malvasia, Trebbiano, Vermentino e soprattutto Sangiovese, con un pò di Cabernet Sauvignon e Merlot. I vini sono dei veri e propri capolavori, testimoni senza filtri di uva, annata e territorio: portentosi!
Il bianco “Ariento” è ottenuto da uve di Vermentino in purezza, con vigne che vengono coltivate senza l'ausilio di qualsivoglia sostanza chimica o di sintesi. La vendemmia avviene rigorosamente a mano, con cernita annessa. In cantina si prosegue con lo stesso credo, pertanto con fermentazione alcolica che avviene spontaneamente e macerazione sulle bucce di circa 2-3 settimane in tini troncoconici di castagno. Affina per 18 mesi in botti di rovere e almeno 6 mesi in bottiglia.
Il vino “Ariento” riempie il calice con la sua veste giallo dorata intensa. Ammalia sin dalla prima olfazione, con stantuffate di pesca, albicocca, scorza d'agrume, miele d'acacia e rimandi bucolici, con note di fieno ed erbe spontanee. Naso tanto variegato che risulta difficile staccarsene, ma l'assaggio rende chiaro che il liquido ha altre frecce a sua disposizione. Polpa carnosa, un frutto da mordere, che si espande sul palato con tutti i suoi umori e la sua freschezza. Poi un tannino che scandisce come un metronomo il ritmo del sorso. Grande "bianco" da bere alla stessa temperatura di un rosso, per non perdere nessuna sfumatura della sua immensa complessità.
Giallo dorato intenso
Note di albicocca sciroppata, pesca macerata con cannella, frutta essiccata, scorza d'arancia, cera d'api, camomilla, fieno ed essenza balsamiche
Beverino, di spiccata freschezza, piacevolmente rustico, ricco di sostanza e dal vivace tannino