Regione | Borgogna (Francia) |
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Anno fondazione | 2003 |
Indirizzo | 3, Impasse des Crets, 21190 Chassagne-Montrachet |
Enologo | Bruno Colin |
Bruno Colin costituisce uno dei volti dell’eccellenza borgognona, vignaiolo che dopo il diploma conseguito presso la prestigiosa Scuola Enologica di Beaune iniziò ad affiancare il padre e i fratelli nella gestione del Domaine di famiglia Michel Colin-Deleger. Come spesso avviene in Borgogna, nel 2003 la tenuta fu divisa in tre distinte cantine: Domaine Michel Colin-Deleger, Domaine Philippe Colin e, appunto, Domaine Bruno Colin. Nel 2004 egli inaugurò quindi la sua prima annata e nel corso degli anni seguenti si affermò con il proprio nome nel panorama enologico della Côte de Beaune grazie a vini eleganti e raffinati. Obiettivo di Bruno è quello di offrire l’espressione più pura e “semplice” del nobile territorio che coltiva, un territorio che non ha bisogno di alcuna sofisticazione e correzione.
I vigneti di proprietà di Bruno Colin si estendono su poco meno di 9 ettari, dislocati su ben 22 diversi appezzamenti all’interno di alcune delle AOC più prestigiose della Côte de Beaune, come Chassagne-Montrachet, Puligny-Montrachet, Bâtard-Montrachet, Chevalier-Montrachet e Saint-Aubin, ma anche Santenay e Maranges. La filosofia produttiva abbracciata da Bruno mira a far emergere il carattere identitario di ciascun climat con le sue molteplici sfaccettature. Come da tradizione per la Côte de Beaune, lo Chardonnay rappresenta la varietà principe del Domaine, allevata su terreni argilloso-calcarei secondo un approccio ecosostenibile, ed è affiancata da una minore quantità dell’altro vitigno borgognone per eccellenza: il Pinot Noir. La vendemmia viene eseguita interamente a mano da un team di oltre 40 persone e in cantina ci si avvale di tecnologie all’avanguardia per le vinificazioni, eseguite secondo tecniche di impronta tradizionale. Generalmente, i bianchi fermentano e maturano in botti di rovere, per il 20-25% nuove, mentre le uve rosse vengono diraspate, poste a fermentare in vasche di acciaio e quindi lasciate maturare in botti di rovere, anche in questo caso per il 20-25% nuove.
Allo scopo di preservare il più possibile il vino dall’ossidazione, dal 2013 Bruno Colin ha iniziato a porre un rivestimento di cera sulla maggior parte dei tappi delle proprie etichette, che si compongono di Chardonnay minerali, precisi e raffinati e Pinot Noir ricchi ed eleganti.