Regione | Piemonte (Italia) |
---|---|
Indirizzo | Regione Spagna, 58 - 15010 Alice Bel Colle (AL) |
Calissano è un nome storico nel panorama dei grandi vini piemontesi. Si tratta di una realtà produttiva che può vantare origini antiche e una storia affascinante. Nel lontano 1872, Luigi Calissano comincia la sua attività di commercio di vini nella zona di Alba, nel cuore delle Langhe. Oltre alla tradizionale produzione di vini rossi, in particolare da uve Nebbiolo delle prestigiose zone di Barbaresco e Barolo, Calissano è stato anche tra i pionieri del Metodo Classico italiano. Già alla fine dell’Ottocento, in Piemonte si era diffusa una cultura dello Champagne grazie alle sperimentazioni di Gancia, tornato da un viaggio a Reims con l’idea di produrre un grande spumante in Italia. Sempre attenta alle novità e alle opportunità di mercato, la cantina Calissano entrerà anche nel nascente mercato del Vermouth, con alcune etichette che ancora oggi rappresentano delle eccellenze assolute.
L’intraprendenza imprenditoriale e il grande fiuto per gli affari, portarono Luigi Calissano a potenziale la rete commerciale dei suoi traffici, prima sulle piazze di Genova e Milano, poi anche all’estero, in particolare negli Stati Uniti, addirittura con la creazione di uno stabilimento a New York. L’azienda ha conosciuto un lungo periodo di floridi commerci, ampliando sempre di più la produzione e il giro d’affari, fino a diventare una delle realtà più importanti del mondo del vino piemontese. Saranno la legge statunitense del 1920 sul Proibizionismo e la successiva grande crisi del 1929 a mettere in crisi l’azienda che iniziò in quegli anni il suo declino.
Oggi l’azienda Calissano è ancora famosa tra gli appassionati per la produzione di Vermouth. Questa tradizionale specialità piemontese è nata ufficialmente a Torino nel 1786 per opera dell’azienda Carpano, ma la storia dei vini aromatizzati affonda le sue radici fin nel Quattrocento, quando già si facevano i primi esperimenti d’infusione d’erbe in alcol. In pochi anni il Vermouth è diventato il classico aperitivo dei torinesi e all’inizio del Novecento il suo successo e la sua popolarità si sono diffusi non solo in Italia, ma nel mondo intero. La disponibilità di ottimi vini di base, Nebbiolo per la versione rossa e Gavi per quella bianca e un’accurata selezione di botaniche, hanno consentito di realizzare un vino liquoroso dagli aromi ricchi ed eleganti, che ancora oggi è di moda, anche grazie alla riscoperta che ne ha fatto la moderna mixology.