Regione | Toscana (Italia) |
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Anno fondazione | 2012 |
Ettari vitati | 1 |
Indirizzo | Castellari, via di Campese - 58012 Giglio Campese (GR) |
Ci sono piccole realtà che nascono dalla realizzazione di un sogno cullato per molti anni. È il caso della tenuta Castellani, una piccola cantina che si trova nella splendida isola del Giglio, nel cuore dell’arcipelago toscano. L’idea di dar vita a un’azienda agricola per cominciare a produrre vino sull’isola si è realizzata solo dopo un lungo periodo di ricerca del luogo più adatto. Nel 2002 è iniziato un viaggio alla scoperta dell’Isola del Giglio per trovare il luogo più adatto per coltivare la vite. Dopo una decina d’anni di ricerche, nell’agosto del 2012 è stato finalmente individuato un terreno vocato, che sarebbe diventato il nucleo originario della nuova tenuta.
L’isola del Giglio è un piccolo scoglio con splendidi paesaggi a strapiombo sul mare. La cultura della vigna ha origini molto antiche nell’arcipelago toscano, nonostante la coltivazione sui ripidi pendii rocciosi del Giglio sia molto difficile e faticosa. Le vigne, infatti, sono state ricavate creando stretti terrazzamenti sostenuti da muretti in pietra a secco. I terreni sono rocciosi e sabbiosi, generati dal disfacimento di scisti e graniti. Il clima è caldo e siccitoso, sempre molto ventilato per la presenza delle costanti brezze del mare. In questa particolare situazione pedoclimatica, ha trovato l’ambiente ideale il vitigno a bacca bianca Ansonica, diffuso in tutto l’arcipelago toscano, lungo la costa degli Etruschi e in Sicilia con il nome di Inzolia.
La tenuta possiede panoramici vigneti in tre differenti località dell’isola: Castellari, Saetta e Vernaccio. Le lavorazioni in vigna si svolgono tutte manualmente, dalla potatura invernale, ai diradamenti, fino alla vendemmia, con selezione dei migliori grappoli. La produzione segue procedimenti ancestrali, basati sul minimo intervento umano in tutta la fase di realizzazione del vino. Le uve sono, infatti, vinificate con lunghe macerazioni sulle bucce, secondo i metodi più antichi, che risalgono alle pratiche caucasiche delle origini della viticoltura. Si tratta di una splendida versione di Ansonica che esprime con assoluta trasparenza le migliori caratteristiche del vitigno e la sua ricchezza solare e minerale.