Regione | Puglia (Italia) |
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Anno fondazione | 1992 |
Ettari vitati | 27 |
Produzione annuale | 70.000 bt |
Indirizzo | Contrada Cefalicchio - 76012 Canosa di Puglia (BT) |
Enologo | Pasquale Pastore |
La storia della cantina Cefalicchio è strettamente intrecciata alla storia della famiglia Rossi, una famiglia originariamente di notai ed avvocati che nel 1870 acquistò la proprietà a Canosa di Puglia e lentamente trasformò gli 80 ettari di mandorleto in vigneti e uliveti.
Il vigneto si sviluppa attualmente per 27 ettari su paesaggio collinare nell’area della Murgia della Doc Castel del Monte. Ad essere coltivati sono principalmente vitigni autoctoni: il Nero di Troia, il Bombino bianco, il Moscato bianco e il Montepulciano. Ma non mancano vitigni internazionali, come lo Chardonnay e il Cabernet Sauvignon. I terreni su cui crescono le viti sono di origine calcarea e tufaceo-alluvionale.
A Fabrizio Rossi è da riconoscere la decisione a partire dal 1992 di utilizzare il metodo di agricoltura biodinamico (certificato Demeter) con l’obiettivo di ricostruire un ambiente il più possibile armonico, anche nei rapporti con le persone che ci vivono, e ottenere vini che siano espressione autentica del territorio e del clima da cui provengono. Si tratta più di un lavoro di conservazione dalla vigna al bicchiere che non di un lavoro di creazione. In questo senso è centrale la figura dell’agronomo e sono richiesti un’assoluta sanità delle uve e interventi ridotti, se non marginali, in cantina. A conferma del pieno rispetto dell’ambiente circostante, la cantina è alimentata da un proprio impianto fotovoltaico. Attraverso tecniche di cantina poco invasive e procedure agronomiche assolutamente sostenibili, Cefalicchio produce vini di qualità che restituiscono l’anima dei luoghi in cui sono nati.