Regione | Bordeaux (Francia) |
---|---|
Anno fondazione | 1500 |
Ettari vitati | 262 |
Indirizzo | 33460 Margaux-Cantenac, Francia |
Château Margaux rappresenta l’eccellenza dei grandi vini del Médoc. La sua storia è intimamente intrecciata con quella francese. Dal 1152 fino al 1453, la regione dell’Aquitania passò sotto il controllo dell’Inghilterra e i vini di Bordeaux diventarono i favoriti della Corte inglese. I commerci erano floridi e la viticoltura, già presente in queste terre fin dall’epoca degli antichi romani, viveva un periodo di particolare sviluppo. Nel 1572, le terre dell’area della Mothe de Margaux vennero acquistate dalla famiglia de Lestonnac, che cominciò a dar vita alla creazione di un vero e proprio domaine. La proprietà venne completamente ristrutturata, abbandonando la coltivazione dei cereali, per dedicarsi esclusivamente alla coltivazione della vite. Alla fine del XVII secolo, la tenuta Château Margaux si estendeva già su 265 ettari, di cui circa un terzo dedicati ai vigneti, una configurazione che è restata praticamente immutata fino ai giorni nostri.
La tenuta di Château Margaux può contare su uno dei migliori terroir di tutta la regione del Médoc, grazie a condizioni pedoclimatiche assolutamente eccezionali. Il clima è molto luminoso e particolarmente favorevole, grazie alla presenza del vasto estuario della Gironda e alla vicinanza dell’Oceano, che mitigano le temperature, scongiurando il rischio di gelate primaverili e garantendo ottime maturazioni. I terreni sono prevalentemente costituti da depositi alluvionali di ciottoli e ghiaie, che insistono su substrati più profondi di calcare e argille. Si tratta di suoli molto drenanti e piuttosto poveri, adatti a una viticoltura di qualità e in particolare alle uve a bacca rossa storicamente presenti in queste terre: Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot e Cabernet Franc.
Le vigne sono gestite con estrema cura, con un’attenzione particolare per le caratteristiche delle varie parcelle, in modo da poter valorizzare al massimo le loro peculiarità. La tenuta può contare anche su un patrimonio di vecchie vigne particolarmente prezioso, che dona uve di livello qualitativo superiore e costante. La densità d’impianto è altissima, con 10.000 ceppi per ettaro, in modo da costringere le piante a scendere molto in profondità per cercare gli elementi per la loro sussistenza e spingendole a produrre pochi grappoli di elevata qualità, anche attraverso l’uso di vendemmie verdi. Per evitare di compattare i terreni e lasciarli soffici e vitali, le lavorazioni nell’interfilare sono realizzate con l’aiuto di cavalli. Le fermentazioni si svolgono sia in vasche d’acciaio inox che in tini di legno troncoconici. Gli affinamenti prevedono l’uso di barrique di rovere francese.