Regione | Savoia (Francia) |
---|---|
Anno fondazione | 2004 |
Produzione annuale | 15.000 bt |
Indirizzo | Peron Jean-Yves, Route du Fort du Mont -73200, Albertville, France |
Enologo | Jean-Yves Péron |
Jean Yves Péron è un talentuoso vigneron nato e radicato in Savoia, ma con l’animo dell’instancabile e curioso viaggiatore. Biochimico di formazione, alla fine degli anni Novanta segue la chiamata del vino a Bordeaux, dove intraprende un training in enologia. Passa dalla teoria alla pratica compiendo i primi passi nella vinificazione a Cornas, presso il grande Thierry Allemand, praticamente una leggenda della valle del Rodano settentrionale. Lavora successivamente in Alsazia, al fianco dell’iconico naturalista Bruno Schueller, nel domaine familiare fondato dal padre, per poi volare verso latitudini lontane: Oregon e Nuova Zelanda. Con un bagaglio zeppo di esperienza fa ritorno ai domestici lidi installando una prima base operativa nel villaggio di Chevaline, un paio di centinaia d’anime sulle altezze alpine della Montagne du Charbon, a cavallo del confine dipartimentale tra Savoia e Alta Savoia, orientato verso il fiabesco lago di Annecy. La licenza da negociant ottenuta nel 2011 gli permette di iniziare una attività insieme ad altri due vigneron savoiardi, Raphaël Marin e Adrien Dacquin, finché nel 2017 realizza una nuova cantina all’interno di una grotta nelle alture rocciose di Albertville e avvia una ulteriore collaborazione con i due viticoltori biologici italiani Paolo Angelino, a Casale Monferrato e Giorgio Barbero, ad Asti.
Il vigneto di Jean Yves Péron è frazionato in numerose minuscole parcelle che compongono una proprietà di circa 2 ettari, estesi sopra i magnifici suoli scistosi ed esposti a sud. Le pendenze sono vertiginose, con altitudini comprese fra i 400 e i 600 metri, sovrastanti l’olimpica Albertville e la valle dell’Isère, che scorre verso sud-ovest. Vi si allevano, nella maniera più naturale possibile e utilizzando principi biodinamici, le varietà autoctone e più rappresentative del territorio: Mondeuse e Jacquère, accompagnate dalle più rare Persan, Bergeron e Altesse, alcune delle quali provengono da impianti vecchi di 120 anni. Le lavorazioni si eseguono obbligatoriamente a mano, con raccolte più simili ad arrampicate che a semplici vendemmie.
La cantina di Jean Yves Péron sorge praticamente contigua alle proprie vigne e le vinificazioni proseguono l’idea di non interventismo applicata in campo: fermentazioni spontanee e senza controllo di temperatura, evitato l’utilizzo di solfiti, le filtrazioni, chiarifiche e stabilizzazioni. I rossi sono generalmente realizzati tramite macerazione carbonica, mentre lunghe macerazioni sono riservate alle uve bianche. Gli affinamenti utilizzano spesso botti di legno usate o anche anfore e le etichette riportano normalmente il nome della parcella o del lieu-dit di provenienza.