Regione | Sicilia (Italia) |
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Anno fondazione | 2018 |
Ettari vitati | 6 |
Produzione annuale | 80.000 bt |
Indirizzo | Massimo Lentsch, SP 89 s/n - 95036 Randazzo (CT) |
Enologo | Emiliano Falsini |
Massimo Lentsch è un nome legato a doppio filo ai terroir vulcanici. Dopo l’avventura con i vitigni autoctoni delle isole Eolie, un’esperienza che ha condotto per 15 anni nella sua base operativa di Lipari, le Tenute di Castellaro, si imbarca in una nuova sfida e approda sui versanti dell’Etna. Forte di una squadra affiatata e capace di gestire tutti gli aspetti del lavoro in campagna, le operazioni di vinificazione e le relazioni internazionali, fonda l’azienda che porta il suo nome nel 2018: con i vini già pronti inizieranno i lavori per la costruzione della avveniristica cantina, un progetto completamente integrato nel paesaggio e disposto su più livelli sotterranei.
La tenuta vitivinicola Massimo Lentsch si estende su una superficie totale che misura poco meno di 6 ettari ed è frazionata in diversi appezzamenti. Il territorio di riferimento è quello del versante nord del vulcano: nel comune di Randazzo, dove ha sede la cantina, sono ubicate le parcelle di Gabelle, in contrada Calderara Sottana, Carrana, in contrada Pianodario e Pagano, in contrada Chiusa Politi; nell’areale di Castiglione di Sicilia, in località Passopisciaro, si trovano invece i vigneti Cosentino e San Teodoro, nella contrada Feudo di Mezzo. Gli impianti allevati ad alberello custodiscono alcune viti centenarie a piede franco di Nerello Mascalese e sono radicati su pendii che offrono esposizioni a ventaglio, tra sud, est e verso la valle dell’Alcantara a nord. Le quote sono comprese fra i 600 e gli 800 metri sul livello del mare e avvantaggiano i frutti con notevoli escursioni termiche giornaliere. Celebri sono i suoli etnei, eterogenei e peculiari: una comune matrice vulcanica, apportata dalle colate e dalle ceneri, è amalgamata a terreni sassosi di origine alluvionale nelle parti più basse, mentre compaiono quantità di sabbia finissima e blocchi rocciosi nelle zone più elevate, estremamente ricchi di una grande varietà di minerali. Due soli i vitigni presenti: oltre a sua maestà il Nerello Mascalese, troviamo la tipica bacca bianca Carricante, gestiti secondo le regole della certificazione biologica e vegan.
La cantina di Massimo Lentsch è progettata per condurre vinificazioni sfruttando unicamente la gravità, al fine di evitare stressanti operazioni tramite pompe elettriche. Le uve arrivano dopo attenta selezione, raccolte in base alle condizioni di maturazione di ogni singola pianta e le fermentazioni sono condotte unicamente dai lieviti autoctoni in vasca d’acciaio. Le macerazioni sono prolungate per i rossi, con affinamento in botti di rovere, mentre i bianchi affinano in acciaio. Non sono previste chiarificazioni, né stabilizzazioni o filtrazioni.