Mouzon Leroux

Il Domaine Mouzon Leroux et Fils rappresenta una realtà artigianale radicata da secoli nella regione della Champagne e tramandata di padre in figlio fin dal 1776. La conduzione è oggi nelle mani del giovane Sébastien, concreto sostenitore della biodinamica come massima espressione del vigneto.

La tenuta di Mouzon Leroux si concentra all’interno della regione della Grande Montagne de Reims, la dorsale collinare a sud della grande città, che si allunga a disegnare un arco prospicente il corso del fiume Vesle. Una superficie di circa 8 ettari si estende sopra 60 differenti parcelle nel territorio del villaggio Grand Cru di Verzy, mentre ulteriori 2 ettari sono suddivisi fra gli altri contigui centri urbani: Verzenay, l’altro Grand Cru, e i due Premier cru Ludes e Villers-Marmery, che segnano in pratica i limiti settentrionale e meridionale della proprietà. I suoli sono caratterizzati da formazioni gessose risalenti all’epoca del Campaniano Inferiore, tra 83 e 70 milioni di anni fa, sopra cui sono andate ammassandosi marne sabbiose, argille e rocce di composizione calcarea. Su questi terreni si radicano tutte le varietà consentite dal disciplinare: 60% Pinot Noir e 35% Chardonnay, mentre il Meunier entra in un saldo del 5% insieme alle storiche e ormai dimenticate Arbane, Pinot Gris, Pinot Blanc e Petit Meslier. Le esposizioni guardano tendenzialmente verso nord e nord-est e grande attenzione viene riservata allo sviluppo della biodiversità in vigna: oltre 700 alberi e arbusti sono stati piantati nei vari appezzamenti, mentre galline e pecore vengono lasciate pascolare nei mesi invernali tra i filari. L’attenzione all’ambiente culmina nel 2008 con il riconoscimento della certificazione biodinamica Demeter.

Mouzon Leroux persegue vinificazioni volte ad evitare manipolazioni invasive e in linea con la filosofia di attenzione all’ambiente naturale adottata in campo: le fermentazioni alcoliche sono condotte dai lieviti indigeni e, allo stesso modo, le fermentazioni malo-lattiche sono svolte spontaneamente. L’utilizzo di solfiti è ridotto allo stretto necessario, mediamente intorno ai 15 milligrammi per litro, quando non totalmente evitato e non si effettuano filtrazioni o chiarificazioni. I vini base evolvono sulle fecce fini in botti di rovere per tempi compresi fra i 7 e i 24 mesi, mentre la sosta sui lieviti in bottiglia si prolunga per almeno 36 mesi e fino a 60. Le cuvée realizzate sono varie, dai millesimi monovitigno agli assemblaggi di uve ed annate, e comprendono anche una sorprendente Ratafià, tradizionale vino fortificato a base di Pinot Noir. Tutte le etichette sono elaborate nel profondo rispetto del terroir di provenienza