Regione | Lazio (Italia) |
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Anno fondazione | 1924 |
Ettari vitati | 14.2 |
Produzione annuale | 30.000 bt |
Indirizzo | Localitá Tramonti 83 - 03032 - Arce (FR) |
Palazzo Tronconi è un’interessante realtà che si trova in località Tramonti di Arce, in provincia di Frosinone. Si tratta di un progetto polifunzionale, che oltre a una tenuta agricola con annessa una cantina per le vinificazioni, comprende una struttura recettiva per enoturismo. Per chi vuole fermarsi ad assaggiare i vini e godersi qualche giorno di relax tra le vigne, c’è un bellissimo B&B. Le camere sono state ricavate negli spazi di Palazzo Tronconi, una dimora storica che risale al XVIII secolo. L’agriturismo, invece, si trova all’interno della cantina ed è stato creato con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare tutti i prodotti tipici della tenuta. La cucina propone piatti tradizionali e i sapori autentici della cucina ciociara, realizzati con ingredienti a chilometro zero.
La tenuta è gestita nel massimo rispetto della natura, in modo da generare il minimo impatto ambientale. Le vigne sono condotte secondo i principi dell’agricoltura biologica certificata e biodinamica, con adesione al protocollo Demeter. Non si utilizzano diserbanti, concimi cimici e per i trattamenti contro le patologie della vite, in particolare oidio e peronospora, si usano solo piccole quantità di zolfo e rame o preparati naturali della biodinamica, come cornoletame, cornosiulice e tisane di erbe. La scelta della biodinamica rappresenta una vera e propria filosofia di vita, un approccio all’agricoltura che vede l’attività dell’uomo all’interno di un contesto più ampio e universale. Ogni pratica adottata ha lo scopo di preservare e rigenerare la fertilità della terra con l’obiettivo di portare le piante a trovare un equilibrio vegetativo e produttivo naturale e ad aumentare le loro capacità di resilienza e adattamento all’ambiente.
La scelta dei vitigni ha privilegiato le varietà da sempre presenti nel territorio di Arce. Si coltivano in particolare uve autoctone oggi spesso dimenticate, come Lecinaro e l’Ulivello nero, il Pampanaro, il Capolongo ed il Maturano bianco, oltre alle più diffuse Malvasia Puntinata, Moscato di Terracina e all’internazionale Syrah, che si è adattata molto bene al terroir. Grazie a un’attenta gestione della vigna, le uve arrivano in vendemmia sane e genuine, pronte per essere vinificate secondo un protocollo molto semplice, in modo da preservarne i caratteri varietali e la personalità. Le fermentazioni si svolgono in modo spontaneo con utilizzo di soli lieviti indigeni, in vasche di cemento, in contenitori di terracotta o in botti di rovere o di acacia a seconda della cuvée. L’imbottigliamento avviene in base alle fasi lunari.