Penho

Quinta de Penhó è una cantina portoghese che produce vini artigianali e genuini, con un utilizzo molto basso di solforosa. La tenuta si trova nel nord del Portogallo, nella regione del Vihno Verde e gestisce una proprietà di famiglia in una delle zone più vocate del territorio. I vigneti si trovano in altitudine, in cima a una montagna e affacciati su una splendida vallata. La magnifica collocazione pedoclimatica, consente di portare a maturazione uve di eccellente qualità, che producono vini intensi con corredi aromatici ricchi ed eleganti, in grado d’esprimere l’essenza più pura di un grande terroir della penisola iberica.

La filosofia produttiva nasce dal desiderio di perpetuare le consuetudini e di tornare alle radici del vino, alla sua essenza e alla storia della famiglia Moreira. La tenuta Quinta de Penhó è stata acquistata nel 2017, che si è aggiunta alla proprietà della famiglia situata nella stessa regione. Il nucleo originario della Quinta poteva contare su 2 ettari, coltivati con i vitigni classici locali: Arinto, Alvarinho e Trajadura e Vinhão. Nel corso nel 2018 sono stati aggiunti altri tre ettari piantati con Arinto, Azal e Loureiro e Vinhão a cui sono stati accorpati ulteriori 2 ettari nel 2020. Grazie a queste iniziative, la famiglia Moreira, dopo vent’anni di interruzione, ha ricominciato a produrre vini a partire dalla vendemmia 2018. La cantina si trova all’interno di un vecchio edificio del XVIII secolo, con dei vecchi mulini in granito, dove ancora oggi si eseguono le vinificazioni.

Oggi la tenuta Quinta de Penhó può contare complessivamente su 5 ettari coltivati a un’altitudine compresa tra i 180 e i 550 metri sul livello del mare, su terreni pietrosi, composti fondamentalmente da granito, quarzo e scisti. In campagna si applica una conduzione agronomica rispettosa dell’ambiente, che segue i principi dell’agricoltura biologica e non ricorre a nessun sistema d’irrigazione per favorire la discesa delle radici delle viti in profondità. Le vigne sono allevate in un contesto ricco di biodiversità e accanto ai filari si trovano arbusti spontanei, alberi da frutto, sugheri, olivi e pini. Anche in cantina si utilizzano pratiche molto semplici e rispettose della materia prima, con l’unico obiettivo di valorizzare le uve con un uso minimo di solforosa. Tutti i vini sono realizzati con 2 giorni di macerazione sulle bucce e le fermentazioni avvengono in modo spontaneo e solo con lieviti indigeni. Gli affinamenti si svolgono con soste sulle fecce fini e senza eseguire alcun travaso, nessun bâtonnage, nessuna filtrazione, stabilizzazione e chiarifica.