Piede Franco

La giovane cantina Piede Franco si fa interprete dell’essenza enoica del Sulcis, in particolare dell’isola di Sant’Antioco, magnifico territorio viticolo composto da sabbie e venti marini, dove trovano dimora alberelli di Carignano. Proprio la matrice altamente sabbiosa della zona ha permesso la conservazione di esemplari di vite a piede franco, vale a dire non innestati su radice americana, come avviene per quasi tutta la viticoltura mondiale. Infatti, la forte componente sabbiosa di questi suoli contrasta la fillossera, temibile parassita che sul finire dell’800 mise in ginocchio la vitivinicoltura europea, impedendo all’afide di propagarsi e attaccare le radici della vite. Proprio da questa rara situazione colturale prende il nome la tenuta di Roberto Matzeu, fondata nel 2015 all’interno del comune di Calasetta con l’intenzione di valorizzare l’inestimabile patrimonio enoico del territorio.

La tenuta sarda Piede Franco si sviluppa su appena 5 ettari di vigneti, allevati con il sistema ad alberello latino su terreni sabbiosi, circondati da macchia mediterranea e lambiti dalle forti brezze salmastre del Maestrale. Oltre al Carignano, simbolo varietale del Sulcis, Roberto Matzeu alleva piccole percentuali dei vitigni internazionali Syrah e Cabernet Franc, risultato di un esperimento che ha portato il vignaiolo a impiantare queste uve su portinnesto, dopo aver riscontrato su una parte del vigneto una componente di argilla e trachite, non idonea alla coltivazione a piede franco del Carignano. In cantina le fermentazioni avvengono a temperatura controllata in vasche di acciaio inox, in modo da valorizzare la freschezza e i profumi del vino, mentre per la successiva fase di invecchiamento sono impiegate tonneau e barrique di rovere francese, contenitori in grado di conferire ulteriore complessità.

La produzione della cantina Piede Franco è incentrata sul Carignano del Sulcis, storica denominazione sarda che Roberto Matzeu esalta attraverso la Riserva ‘Bellesa’, un vino rosso da vigne a piede franco di oltre 80 anni di età che spicca per la sua intensa e autentica personalità mediterranea. Molto intrigante anche l’espressione del ‘Perdularju’, etichetta nata dall’incontro tra il Carignano e i vitigni internazionali.