Regione | Piemonte (Italia) |
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Anno fondazione | 1912 |
Ettari vitati | 15 |
Produzione annuale | 84.000 bt |
Indirizzo | Borgata Valdiberti, 44 - 12063 Dogliani (CN) |
Enologo | Giuseppe Caviola, Marco Devalle |
Fondata nel 1912 nelle colline di Dogliani, la cantina Chionetti è divenuta un monumento sotto la guida di Quinto Chionetti, nato e vissuto sempre accanto al suo vitigno, il Dolcetto, e reduce di oltre 80 vendemmie. Oggi la titolarità della cantina è in mano al nipote Nicola, quinta generazione della famiglia, che ha provveduto alla conversione al biologico dell'intera produzione, in linea con i valori tradizionali della famiglia: procedure classiche, diradamento in vigna, uso di lieviti indigeni.
Chionetti possiede 15 ettari vitati, coltivati nel rispetto della natura e dell'agricoltura biologica, operando un'attenta selezione delle uve. La vendemmia viene effettuata manualmente con la raccolta in cassette che confluiscono direttamente in cantina; qui l'uva subisce una pigiatura soffice e viene deposta in vasche d'acciaio per la fermentazione. La macerazione fermentativa prevede la presenza delle bucce, rimontaggi giornalieri e un continuo controllo della temperatura. Dopo 10-15 giorni il vino subisce travasi per eliminare le cellule di lievito deposte e altre sostanze che potrebbero causare alterazioni olfattive, evitando però sempre l'uso di filtri in favore di procedure tradizionali. Dopo la fermentazione malolattica, i vini della cantina subiscono affinamenti in acciaio, in cemento oppure in legno per un periodo che può variare dagli 11 mesi ai 3 anni.
Nella Cascina Briccolengo, storica sede della cantina Chionetti, si producono ogni anno 85 000 bottiglie. Sempre coerenti a un timbro stilistico impostato molti anni fa, i vini che escono da questa cantina provengono da un regime agricolo che ha bandito categoricamente gli interventi chimici. Il vino di Chionetti testimonia un attaccamento al territorio e alla tradizione non comuni e, pur rappresentando una riconosciuta istituzione del territorio, non perde la capacità di sorprendere ed emozionare.
"Quinto Chionetti è considerato (...) una sorta di padre spirituale e professionale per tutti i vignaioli che negli ultimi vent'anni si sono dedicati con passione alla causa della denominazione. Una denominazione che qui viene interpretata in modo rigorosamente classico"