Regione | Toscana (Italia) |
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Anno fondazione | 1976 |
Ettari vitati | 80 |
Produzione annuale | 2.000.000 bt |
Indirizzo | Via Empolese 20D - 50018 Scandicci (FI) |
Enologo | Daniele Prosperi |
Uggiano incarna dentro di sé l’identità che caratterizza le grandi cantine situate nella zona viticola del Chianti, forse la più affascinante a livello paesaggistico di tutta Italia. Nata all’inizio dei primi anni Settanta all’interno del castello di Montespertoli, per volontà di un gruppo di imprenditori di origine bergamasca con la passione per la viticoltura d’espressione tipicamente toscana, Uggiano viene affidata alle sapienti mani dell’enologo di scuola francese Giuseppe Losapio, che in breve tempo imposta il focus della cantina rivolgendolo verso nient’altro che l’eccellenza qualitativa. Qui, tra le colline di Montespertoli, i pendii di Montelupo Fiorentino e San Casciano in Val di Pesa sono situati gli 80 ettari di vigneti di proprietà dell’azienda, mentre la cantina operativa si trova poco più a nord, a San Vincenzo a Torri.
Tra vigneti di Uggiano crescono le varietà di uve che contraddistinguono l’approccio tradizionale ma al contempo innovativo dello stile dettato dalla cantina, dato anche dall’utilizzo di vitigni internazionali per assemblare in cantina espressioni territoriali dal respiro e gusto cosmopolita e contemporaneo. Il classico Sangiovese utilizzato per il Chianti viene affiancato, in diverse interpretazioni enologiche, da piccole quantità degli autoctoni Canaiolo, Mammolo e Ciliegiolo come dagli internazionali Merlot e Cabernet Sauvignon, utilizzati anche nella produzione di etichette a taglio bordolese, di grande corpo e intensità.
Tutte le uve di Uggiano vengono poi sapientemente elaborate da uno staff di enologi capitanati da Daniele Prosperi, costantemente impegnati nella ricerca incessante dell’eccellenza qualitativa, per poi essere trasferite nella suggestiva cantina di invecchiamento, che ospita botti di legno da 30 a 60 ettolitri e barrique di rovere francese provenienti dalle zone di Allier, Nevers e Vosges e adibite ai lunghi affinamenti che i grandi rossi subiscono, volti a diventare pure e grandi espressioni del magico terroir toscano del Chianti.