Il "Kai" è un Friulano del Collio di grande personalità e struttura, nato da antiche viti di 80 anni radicate sul classico terreno marnoso del Friuli, detto "ponka". Al naso effluvi intensi di miele, cera d'api, frutta sciroppata e spezie dolci accompagnano un sorso corposo e articolato, avvolto da un'intensa freschezza e da un piacevole grip tannico.
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Il Kai di Paraschos è un bianco tridimensionale ed eclettico, che congiunge una ricca struttura ad una lieve frizione tannica. Uno dei bianchi più rappresentativi in casa Paraschos, sebbene ognuno abbia la sua radicata identità. Il Kai è però una testimonianza di Friulano fuori dagli schemi e dai preconcetti, e visto il forte legame emotivo tra la gente del luogo e questa varietà, questa espressione coinvolge in maniera particolare. La famiglia Paraschos possiede pochi ettari di vigna nel Collio, ideale confine tra Italia e Slovenia, e dal 2003 ha abbandonato l'uso di qualsiasi sostanza chimica o di sintesi in vigna. In cantina si procede allo stesso modo, così da rendere tangibile e soprattutto bevibile il concetto di terroir. Creature poliedriche e soprattutto vive, senza che questo infici la definizione o la stabilità dei liquidi. Esperienziale.
Il Paraschos Kai è ottenuto da uve di Friulano in purezza, provenienti dalle antiche vigne Gradiscutta e Lucinico, che hanno circa 80 anni di età e poggiano sul classico terreno locale denominato Ponka, costituito da marne e argille. Se le vigne vengono condotte senza l'ausilio di chimica, e vendemmiate manualmente, in cantina si prosegue ugualmente con fermentazione alcolica spontanea in tini di rovere e macerazione sulle bucce di 2 giorni. Il liquido affina per 36 mesi in botti grandi di rovere e viene imbottigliato senza subire filtrazioni o aggiunte di solforosa.
Il Friulano Kai illumina il calice con la sua veste dorata estremamente vivace. Il naso, quasi stordente per complessità, è un turbinio di frutta matura, miele millefiori, refoli salmastri ed erbe spontanee. All'assaggio, come accade sempre ai vini di Alexis, non cela la sua ricchezza, ma ha la dote innata della bevibilità, conferitagli da una raffinata trama salina oltre che dalla delicata frizione tannica. Nettare istrionico.
Giallo dorato molto luminoso
Complesso e ampio, con note salmastre, tocchi torbati, miele, cera d'api, frutta sciroppata e spezie dolci
Fresco,ricco, rustico e corposo, chiude con un lungo finale dal piacevole grip tannico e tocchi iodati