La Passerina di Santa Barbara è un'interpretazione chiara e decisa di questa varietà tipica del territorio marchigiano. Viene vinificata solo in serbatoi di acciaio così da presentare al naso sentori freschi e netti di frutta matura, fiori di campo, erbe aromatiche con venature sapide di contorno. La beva è agile e leggera, un binomio perfetto di freschezza e sapidità, di piacevole lunghezza floreale.
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Il Passerina Santa Barbara è un vino dal sorso snello, che presenta una piacevole armonia fra la struttura di base e la componente fresca che persiste al palato, da cui affiora anche un tocco di mineralità interessante. Una bottiglia giovane, lavorata solo in acciaio, che si consiglia di bere adesso per gustarne appieno la succosità e la croccantezza. Proprio grazie a questa scorrevolezza evidente è un’etichetta che fa sempre piacere ritrovare in tavola, dove accompagna diverse ricette della cucina mediterranea.
Questa Passerina Santa Barbara nasce da vigneti situati a circa 200 metri sul livello del mare, esposti verso nord e ovest. Ci troviamo all’interno di un terroir caratterizzato da un sottosuolo argilloso di medio impasto, in cui le viti crescono con il sistema del cordone speronato. Dopo la raccolta manuale, i grappoli vengono diraspati e gli acini selezionati si avviano alla pressatura soffice. Il mosto ottenuto da quest’operazione fermenta in serbatoi d’acciaio inossidabile, in cui la temperatura viene tenuta sotto controllo. L’iter produttivo si conclude con un rapido passaggio in acciaio, della durata di quattro mesi, al termine del quale il vino è pronto per venire imbottigliato.
Il bianco Passerina Santa Barbara si manifesta all’occhio con un colore paglierino, attraversato da striature più tendenti al verdognolo. La frutta ben matura si sviluppa al naso con nitidezza, portando con sé rimandi di erbe aromatiche e tocchi floreali, mentre sul finale si avverte un delizioso eco salino. All’assaggio è di corpo snello e beverino, contraddistinto da un gusto fresco e sapido; termina con un finale connotato da un sapore floreale. L’ennesima chicca che nasce dalla mente vulcanica di Stefano Antonucci, desideroso con questa bottiglia di ridare lustro a un varietale autoctono marchigiano.
Giallo paglierino con trame verdognole
Frutta estiva matura, scorza di arancia, erbe aromatiche, fiori di campo con striature salate
Leggero, sottile, fresco e sapido con finale floreale e ottima beva