"La Froscà" è il Soave Classico della cantina Gini che prende il nome dalla collina vulcanica dove risiedono le viti di Garganega di oltre 90 anni d'età. Dopo un affinamento di 8 mesi tra acciaio e barrique, racconta note di frutta bianca, vaniglia, sentori tropicali e intense note minerali derivanti dalla tipologia del terreno. Il sorso è equilibrato e intenso, dalla buona freschezza e di calibrata componente glicerica
Soave Classico “La Froscà” Gini è uno dei cru della cantina in provincia di Verona che dà voce a un territorio collinare ricco di espressività. La famiglia Gini è una delle realtà storiche del Soave, proprietaria delle terre di Monteforte d’Alpone dal Cinquecento e quindi caposaldo della tradizione nel senso più alto della parola. La cantina è rimasta la stessa da centinaia di anni, scavata interamente nel tufo vulcanico e con condizioni di temperatura costante e umidità che sembra naturalmente nata per la conservazione e l’affinamento delle bottiglie di vino. E se da un lato tutto sembra riportare al passato, l’innovazione ha trovato posto al suo fianco, comunicando e guardando sempre più nella stessa direzione: il futuro.
Gini Soave Classico “La Froscà” è Garganega in purezza, le cui uve nascono da viti piantate a 180 metri sul livello del mare, sulla collina che dà il nome alla bottiglia, dove la spiccata escursione termica permette l’estrazione di un bouquet variegato. Le lavorazioni in vigna sono tutte certificate biologiche e qui le piante hanno una media d’età di 90 anni. La raccolta è fatta a mano e le uve vengono deposte in casse di legno. Per un breve periodo il mosto resta a contatto con le bucce, mentre la fermentazione avviene in parte in acciaio e in parte in botti di rovere francese a temperatura controllata. Anche l’affinamento è in parte in acciaio e in parte in botti piccole di legno.
Il colore del Soave Classico “La Froscà” Gini non si limita ad essere giallo paglierino, ma spicca per i riflessi dorati che si alternano nel bicchiere. Al naso arriva un mondo piuttosto variopinto, fatto di frutta a polpa bianca, pesca e pera su tutti, che giocano e si legano a note agrumate più aspre. Entrano poi sentori di spezie dolci, vaniglia in primis, che accarezzano quelli più minerali. Al sorso risulta un bel vino equilibrato e delicato, dove tutto è al suo posto e si combina in modo armonico. Tiene bene la freschezza, che gioca a bilanciare morbidezza e rotondità. Questa bottiglia può mettere a sedere insieme persone dai gusti molto diversi perchè si abbina egregiamente con verdure, pesce e carni bianche.
Giallo paglierino con riflessi dorati
Note di frutta bianca (pesca, pera), sentori di agrumi, spezie dolci, soffi minerali e accenti di vaniglia
Equilibrato, armonico, saporito, di buona freschezza e piacevole morbidezza