Lo Zibibbo "Serragghia" di Giotto Bini è un bianco aromatico secco di grande personalità e complessità, vinificato in anfore di terracotta a cielo aperto con macerazione sulle bucce. Il corredo aromatico è ricchissimo: note di fiori, di mandorle e agrumi su uno sfondo minerale e salino che ricorda il mare. Al palato è caldo, corposo e potente, di buona freschezza e finissimo tannino.
Il Serragghia è un poliedrico ed emozionate infuso che ha la capacità di racchiudere la Pantelleria in una bottiglia. Fuori dagli schemi, folle, un'eresia: questo è quello che alcuni hanno pensato riguardo ai metodi di vinificazione di Gabrio Bini, vero e proprio istrione che ha portato per primo sull'isola il concetto di un vino completamente artigianale sia in vigna che in cantina. Architetto milanese innamorato di questa piccola perla siciliana, Gabrio ha voluto dar vita ad una creatura che fosse specchio fedele del suo luogo d'origine, pensando che l'unico modo per farlo fosse quello di eliminare qualsiasi tipo di filtro o forzatura. Oggi i vigneti si estendono per circa 4 ettari, in un paesaggio di incantevole biodiversità dove spiccano le produzioni di pomodori e di favolosi capperi, tra i più buoni della penisola.
Il vino Serragghia proviene da uve Zibibbo in purezza vinificate secche a differenza di molti altri produttori dell'isola. I quattro ettari di vigneto, tutti ad alberello e posti su suoli vulcanici, sono collocati interamente nella contrada Serragghia e vengono coltivati con rese bassissime senza alcun intervento chimico o di sintesi. Solo uva dunque, che assorbe umori e influenze dell'isola, fino al momento della vendemmia manuale che avviene dalla seconda metà di agosto alla seconda decade di ottobre. Dopo diraspatura e pigiatura, l'uva viene messa a macerare sulle bucce e fermentare in anfore da 220 litri interrate nel tufo. La fermentazione ha durata di circa 20 giorni, e dopo la svinatura che avviene a fine inverno il liquido affina in anfora prima dell'imbottigliamento. Tutti i processi di vinificazione avvengono senza aggiunta di anidride solforosa, restituendo un vino unico per genuinità e schiettezza.
Lo Zibibbo secco Serragghia dimostra già il suo carattere dal colore dorato opaco, sintomo del fatto che non sia avvenuta alcuna filtrazione. Un naso toccante, che stordisce ed ammalia per ricchezza e varietà di sfumature: c'è l'isola, tutta nel bicchiere, dall'albicocca essiccata ai capperi, dallo iodio alla zagara. L'emozionante olfazione è solo preludio ad un sorso che è un inno a Pantelleria, mare e frutta, carnosità e tensione salina, sole e vento. Risulta difficile, se non impossibile, trovare un vino che abbia la capacità di toccare corde nascoste in modo così diretto e vibrante. Probabilmente non per tutti, sicuramente indimenticabile.
Giallo dorato luminoso, con sottile velatura
Ricco, aromatico e complesso, con note di fiori bianchi, mandorla e agrumi su sfondo salino
Potente, caldo e molto lungo, animato da una buona freschezza e da finissimi tannini