Barbera d'Asti Superiore 'Pasqualin' Andrea Scovero 2019

“Pasqualin” è la Barbera d’Asti che Andrea Scovero interpreta cercando di far esprimere le sue molteplici sfaccettature: elegante, complessa e strutturata, la sua bottiglia da litro racconta al tempo stesso della condivisione festosa, di un vino da bere in compagnia.

Le uve di Barbera che Andrea Scovero utilizza per realizzare “Pasqualin” provengono dai dolci pendii che danno forma al paesaggio disteso intorno a Costigliole d’Asti e caratterizzano così efficacemente il territorio di passaggio tra Langhe e Monferrato. A una manciata di chilometri a sud del capoluogo e ad una quota media che si attesta intorno ai 170 metri sul livello del mare, il terreno rivela una composizione essenzialmente di argilla e calcare: depositi alluvionali scaricati in epoche remote dal fiume Tanaro che scorre a poca distanza. Le viti che qui si radicano contano età importanti: impiantate tra il 1951 e il 1971, vengono allevate secondo i principi dell’agricoltura biologica, con applicazione di principi biodinamici e uso estremamente limitato del rame a favore di composti naturali e a base di zolfo. Tutte le operazioni in vigna sono compiute manualmente e la vendemmia produce rese estremamente limitate, quantificabili intorno ai 35 quintali per ettaro. Una volte giunti in cantina, i grappoli vengono diraspati e pressati delicatamente, mentre la fermentazione prende avvio spontaneamente all’interno di tini d’acciaio. La macerazione sulle bucce si prolunga per ben 30 giorni e dopo le fasi di svinatura la Barbera affina per 18 mesi in vecchie botti di rovere della capacità di 2.000 litri. L’imbottigliamento avviene nel formato da 1 litro, senza interventi invasivi.

Barbera d’Asti Superiore “Pasqualin” di Andrea Scovero presenta un fitto colore rosso rubino intenso. L’olfatto si esprime in maniera complessa e profonda, mettendo in evidenza un fruttato rosso di marasca e un floreale scuro e penetrante di violetta, a corredo di sentori di sottobosco e uno speziato di pepe nero e liquirizia, per chiudere su terziari di tabacco. L’assaggio è succoso e pieno, di grande concentrazione: la peculiare freschezza del varietale sostiene egregiamente il sorso, accompagnato da una fine nota salina e da una elegante morbidezza. Un rosso per i grandi arrosti della domenica.