Il Blanc “L'Orangeade” di Opi D'Aqui è un bianco di gran corpo, un ‘orange’ nato da cura artigianale nel sud della Francia. Il vino spende circa 15 giorni sulle bucce e matura in botti di rovere per 6 mesi, fattori che donano robustezza e intensità. Al naso si percepiscono pesche mature, quasi sciroppate, poi arancia e sentori di ‘garrigue’, la tipica macchia mediterranea della zona. Al palato è tannico, di piacevole calore e morbidezza, davvero persistente sul finale. Consigliato sia con carni bianche che zuppe di pesce!
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“L’Orangeade” della micro cantina Opi d’Aqui è una interessante interpretazione in orange dei vitigni tipici della costa mediterranea francese. Il nome in etichetta è uno spensierato tentativo di descrivere questa creazione, composta unicamente di uva, territorio e filosofia non interventista.
“L’Orangeade” viene realizzato da Opi d’Aqui a partire dalle varietà a bacca bianca tipiche del Midi francese: Marsanne e Grenache Blanc, che entrano nella cuvée rispettivamente per il 60% e il 40%. Le uve sono allevate in regime biologico certificato e seguendo i principi della agricoltura biodinamica su terreni dalla caratteristica composizione argillo-calcarea, posti ad una altitudine di circa 200 metri sul livello del mare. Il Mediterraneo è poco distante e influisce sul clima secco di questa estrema parte occidentale del Languedoc con le sue brezze rinfrescanti e, unitamente al lago di Salagou, disteso alle spalle del villaggio di Clermont-l’Hérault, garantisce una importante riserva di umidità. I grappoli vengono vendemmiati manualmente a piena maturità, per essere poi diraspati una volta giunti in cantina. La fermentazione è spontanea, ad opera dei soli lieviti indigeni, e il mosto resta a contatto con le bucce per 15 giorni. L’affinamento si svolge in botti di legno usate per un periodo di 6 mesi, senza nessuna ulteriore movimentazione e i solfiti presenti sono normalmente quelli sviluppatisi naturalmente durante la fase fermentativa.
“L’Orangeade” di Opi d’Aqui è un’etichetta che non lascia dubbi su cosa aspettarsi nel calice: un orange wine dall’aspetto luminoso e dalle sfumature leggere. L’impatto al naso è quanto mai territoriale: la macchia mediterranea si esprime con netti profumi di rosmarino e ginestra, accompagnati da un agrumato pungente di arancia. In sottofondo non mancano note che rimandano ad una dolcezza matura, come di pesca gialla, che si ritrovano al palato nelle sensazioni di avvolgente morbidezza. Il sorso esprime calore e struttura, con una presenza tannica spiccata ma ben integrata ed equilibrata da una potente freschezza. Il finale si allunga su caratteristiche note salmastre e saline. Una bottiglia da spendere su una gran varietà di preparazioni: dalle carni bianche con salse cremose allo sgombro alla brace.
Arancione chiaro
Pesca, agrumi come arancia, macchia mediterranea come rosmarino e ginestra
Di corpo, piacevolmente tannico, caldo e morbido, dalla buona freschezza e persistenza finale