Regione | Jura (Francia) |
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Anno fondazione | 1965 |
Ettari vitati | 30 |
Indirizzo | Route de Proby 2 - 39140 Arlay, France |
Lo Chateau d’Arlay rappresenta niente meno che una delle più antiche realtà vinicole che vanta radici incredibilmente profonde: considerato storicamente il castello con vigneto più antico di tutta la Francia, con documenti ritrovati negli archivi che risalgono fino all’anno 1070, attestando sin da allora una largamente apprezzata produzione enologica. Una delle curiosità che si lega a questa cantina è ricollegabile ad ogni passaggio generazionale dalla fondazione fino ai giorni nostri, che vede il susseguirsi di generazioni tutte appartenenti alla legittima discendenza ereditaria, senza mai passaggi di testimone esterni alla linea di successione. Qui siamo nella piccola regione francese dello Jura, che deve il nome al momento storico che le ha dato i natali ossia il periodo Giurassico, quando affiorarono dal suolo calcari che crearono le sue montagne, verdeggianti e boschive. Proprio qui si cela l’etimologia del termine “Jura”, derivante dalla radice celtica “jor” che significa appunto foresta.
La cantina Chateau d’Arlay incarna quindi la più territoriale e tipica identità jurassiana, elaborando i vitigni classici di questo poco noto areale compreso tra la Borgogna e la Svizzera, rappresentate da varietà autoctone e racchiuse solo nei vigneti di Jura: è il regno del vitigno Savagnin, bianco dalla freschezza vibrante e dalla salinità spiccata, merito dei suoli di ampia ricchezza minerale. Spesso vinificato in purezza e alle volte affiancato allo Chardonnay, si contrappone ai rossi tipici quali Trousseau e Poulsard a cui solitamente si accosta il borgognone Pinot Noir.
Lunghi e silenziosi affinamenti e sorsi ricchi di materia contraddistinguono le vinificazioni dello Chateau d’Arlay, elaborati secondo i metodi più tradizionali, solo con lieviti indigeni e lasciati a meditare in legni mai invasivi tra i quali spicca senza dubbio il Vin Jaune, a base di solo Savagnin e frutto di una tradizione centenaria: affinato con lo sviluppo del velo “flor”, esprime complessità inaudita e un potenziale di invecchiamento a dir poco trentennale, per mantenere nel tempo la vera identità territoriale dello Jura.