Château Le Puy

Quella di Château le Puy è una vera e propria dinastia enoica bordolese, iniziata nel lontano 1610 e giunta oggi alla quindicesima generazione. Alla guida della tenuta si trova da oltre quattro secoli la famiglia Amoreau, abile nell’interpretare sempre con fedeltà e rispetto il territorio di le Puy, situato sull’altopiano della sponda destra del fiume Dordogna, secondo punto geodetico più alto del dipartimento della Gironda. Infatti, l’appellativo “le Puy” indica proprio un punto elevato, come la cima di una collina, e fu attribuito al luogo in epoca Romana. Fin dal principio la famiglia Amoreau ha associato alla vitivinicoltura attività secondarie, quali la coltivazione di frumento e lavori come il fabbro, il tessitore e il bottaio. Tuttavia, la passione enoica è sempre rimasta centrale e ciascuna generazione ha apportato miglioramenti, mostrando costante rispetto verso il terroir. L’odierna struttura che accoglie la cantina fu costruita nel 1830 e già nel lontano 1868 Barthélemy Amoreau iniziò a domandarsi se l’utilizzo di solforosa fosse realmente necessario in enologia. Nel 1924 Jean Amoreau bandì la chimica di sintesi dai vigneti mentre nel 1964 lo Château divenne uno dei primi in tutta Bordeaux a ottenere la certificazione biologica. Al 1990 risalgono i primi imbottigliamenti senza solforosa, realizzati da Jean-Pierre e Pascal Amoreau sulla scia dei pensieri dell’antenato Barthélemy. L’adozione di pratiche biodinamiche, l’installazione di casette per le api, il ricorso all’agroforestazione e la drastica riduzione dell’impiego di acqua sono tutti fondamenti che definiscono la filosofia sostenibile degli Amoreau.

I vigneti di Château le Puy, dislocati su oltre 50 ettari, sono riservati alle varietà bordolesi Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Malbec, Carmenère e Sémillon. Queste vengono allevate attraverso pratiche realmente sostenibili fondate sull’agricoltura biologica e sulla biodinamica. Lo stesso approccio genuino è adottato in cantina, con un’enologia minimalista basata su fermentazioni spontanee in tini aperti di cemento e sull’esclusione di additivi e coadiuvanti enologici. Per gli invecchiamenti vengono utilizzate barrique e botti grandi di più passaggi, in modo che il legno non interferisca mai con la purezza del vino.

Nasce così una produzione artigianale e genuina che esprime il volto più autentico e sincero di Bordeaux. Ciascuna etichetta riflette lo stile identitario di Château le Puy, risultato di oltre 400 anni di esperienza nell’ambito della vitivinicoltura sostenibile.