Domaine de Chassorney

Il Domaine de Chassorney è una creazione del celebre viticoltore ed enologo Frédéric Cossard, figura importante del panorama del vino della Borgogna. Proveniente da una famiglia che già si occupava di viticoltura, Frédéric ha cominciato la sua carriera nel campo commerciale e dell’acquisizione di uve e vini.  Verso la metà degli anni ’90, ha iniziato a interessarsi in prima persona ad alcune vigne situate nei territori comunali di Saint-Romain et d'Auxey-Duresses. Si tratta di due zone emergenti della Côte de Beaune, che occupano il versante che da Meursault sale verso le Huate Côte de Beaune. Un’area che negli ultimi anni sta mettendo in luce un notevole potenziale, anche in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, che costringono a cercare sempre più spesso vigneti in zone dal clima più fresco.

Saint-Romain si trova ai piedi di una falesia, a un’altitudine piuttosto elevata nel panorama della Côte de Beaune. L’area può vantare delle origini antichissime nel campo della viticoltura. In questi luoghi sono stati piantati i primi vigneti in epoca Gallo-Romana (I secolo a.C). I terreni sono composti da marne calcaree, con presenza di argille. Le vigne sono coltivate a un’altitudine compresa tra i 280 e i 400 metri sul livello del mare, con esposizione rivolta a sud, sud-est e nord, nord-est, in un habitat particolarmente adatto allo Chardonnay. La zona di Auxey-Duresses si trova a metà strada tra Saint Romain e Meursault. Un tempo sotto il controllo dell’Abbazia di Cluny, l’area è da sempre dedica alla viticoltura. La denominazione è divisa in due parti, quella verso Monthélie, caratterizzata ma suoli di marne calcaree, è soprattutto adatta alla coltivazione del Pinot Noir, mentre la zona che si allunga verso Meursault, con i suoi suoli calcarei è il regno dello Chardonnay.

Il Domaine de Chassorney si estende complessivamente su una decina di ettari, con parcelle nel territorio delle denominazioni Saint-Romain, Auxey-Duresses e Pommard. La gestione agronomica è condotta seguendo i principi dell’agricoltura biologica, con basse rese e massima attenzione alla qualità delle uve. Le vendemmie si svolgono solo manualmente, con selezione dei grappoli sia in vigna, sia prima di procedere alle vinificazioni. In cantina gli interventi enologici sono ridotti al minimo, con fermentazioni avviate solo con lieviti indigeni e un utilizzo molto basso di solfiti. I vini sono schietti, genuini e rispecchiano in modo diretto e autentico le caratteristiche del terroir di provenienza.