Regione | Toscana (Italia) |
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Anno fondazione | 1950 |
Ettari vitati | 13 |
Indirizzo | La Torre alle Tolfe, Str. delle Tolfe, 14 - 53100, Siena (SI) |
Enologo | Giacomo Mastretta |
La Torre alle Tolfe è una bella realtà che produce vino, olio e gestisce un agriturismo con ristorante nella zona dei Colli Senesi. Le sue origini sono antichissime, tanto che il suo nome deriva da Tolfo dei Gricci, cavaliere al tempo di Carlo Magno, che costruì in questi luoghi una torre d’avvistamento posta a difesa della città di Siena. L’attuale azienda agricola risale agli anni ’50, quando Luigi Castelli e sua moglie Lunella, acquistarono la proprietà, che ancora oggi è gestista dalla famiglia. La tenuta ha una superficie complessiva di 100 ettari, suddivisi tra vigneti, oliveti, seminativi e boschi, che garantiscono una ricca biodiversità ambientale, favorita dalla gestione biologica della tenuta, che non utilizza pesticidi o altri prodotti chimici per i trattamenti in campagna.
I vigneti si estendono su 13 ettari e sono coltivati in zona collinare, a un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare. Il clima è secco e soleggiato, con una buona ventilazione, che contribuisce a mantenere i grappoli sani. I suoli sono piuttosto eterogenei, ma tendenzialmente composti da arenarie e sabbie di antica origine marina, con presenza di fossili. La gestione agronomica biologica punta a garantire una viticoltura sana e sostenibilità, con l’obiettivo di produrre uve genuine e di eccellente qualità e di mantenere i suoli vitali, anche attraverso la pratica dell’inerbimento e del sovescio. La cantina fa parte anche dell’associazione Vinnatur. I vitigni coltivati sono quelli classici del territorio dell’area del Chianti, in primis il Sangiovese, ma non mancano anche vigne di Canaiolo, Colorino e Ciliegiolo.
Le vigne sono condotte con potature corte e basse rese. le vendemmie si svolgono manualmente e solo a piena maturazione di ogni singola parcella. Alla massima attenzione tra i filari, segue la stessa cura per quanto riguarda le pratiche di cantina. Le vinificazioni sono curate dall’enologo Giacomo Mastretta, particolarmente esperto della zona del Chianti e del vitigno Sangiovese. Le fermentazioni si svolgono soprattutto in vasche in cemento vetrificato, senza controllo della temperatura e in alcuni casi in tini di rovere francese o di castagno. Tutto il processo è condotto cercando di utilizzare al minimo additivi e interventi invasivi, con l’obiettivo di mettere in risalto il carattere del terroir e far esprimere in modo diretto gli aromi varietali dei vitigni. Si cerca anche di evitare ogni tipo di filtrazione, per preservare l’integrità del vino e la sua pienezza espressiva.