Regione | Veneto (Italia) |
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Anno fondazione | 2004 |
Indirizzo | Cantina Matteo Rigoni, Via Giacomelli 16 - 36044 Grancona (IT) |
Enologo | Matteo Rigoni |
Fondata nel 2004 all’interno del comune veneto di Grancona, nella zona dei Colli Berici, la cantina di Matteo Rigoni rappresenta una piccola realtà artigianale custode di questa verde fetta di terra della provincia di Vicenza. Sede della tenuta è una casa costruita nel lontano 1608 dal religioso di origine nobiliare Giovanni Porto, passata di proprietà nel ‘900 agli antenati di Matteo, famiglia di contadini e allevatori che si dedicavano anche alla viticoltura. Nel 2004 Matteo impiantò i suoi primi vigneti scegliendo di puntare sulle varietà internazionali, in quanto secondo la sua idea questi vitigni lasciano più spazio all’espressione del territorio, mentre nel 2012 vennero etichettate le prime bottiglie.
I vigneti della tenuta di Matteo Rigoni sono riservati alle varietà internazionali Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Sauvignon Blanc, Manzoni Bianco e Chardonnay. Le vigne, circondate da boschi di carpini e roverelle, vengono coltivate applicando i principi dell’agricoltura biologica su terreni ricchi di calcare e ferro, a un’altitudine di 200 metri sul livello del mare. La vendemmia è svolta a mano e in cantina le fermentazioni avvengono in maniera spontanea in anfore d’argilla da 750 litri, stessi contenitori dove i vini sostano anche per la successiva fase di maturazione, talvolta affiancati da vasche di cemento e tonneau. Tutte le operazioni enologiche vengono effettuate manualmente, compresi i travasi, quasi sempre svolti per caduta. L’intera lavorazione non prevede poi l’utilizzo di alcun additivo e coadiuvante enologico, fatta eccezione per dosi minime di solforosa all’occorrenza, così come è bandito anche il ricorso a operazioni di chiarifica e filtrazione. Inoltre, allo scopo di minimizzare l’impatto ambientale il vetro utilizzato nell’imbottigliamento è molto leggero.
I vini del vignaiolo Matteo Rigoni nascono con l’obiettivo di valorizzare l’espressione più genuina dei Colli Berici, senza badare a quelle omologazioni che spesso il mercato tenta di imporre, bensì, come afferma lo stesso Matteo, lasciando “che a cantare siano la terra, le piante e la cura che ci metto”.