Regione | Sardegna (Italia) |
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Anno fondazione | 1990 |
Ettari vitati | 2 |
Produzione annuale | 6.000 bt |
Indirizzo | Via Asiago, 7/B - Mamoiada (NU) |
Enologo | Giovanni Montisci |
Sui suoli granitici e sabbiosi di Mamoiada, in piena Barbagia, sorge la cantina di Giovanni Montisci, considerata a ragione una perla enologica della Sardegna. L’avventura di Giovanni nel mondo del vino iniziò negli anni ‘90, anni in cui dalla suocera ereditò qualche vigna in totale abbandono. Egli decise così di lasciare il suo lavoro da meccanico per cambiare totalmente vita dedicandosi alla coltivazione della vite. Dopo alcuni anni trascorsi apprendendo il mestiere e vendendo vino sfuso, nel 2004 il vignaiolo realizzò le sue prime 700 bottiglie di ‘Barrosu’, vino che ben presto si è affermato a livello nazionale e internazionale.
I poco più di 2 ettari di vigneti coltivati dalla tenuta Giovanni Montisci sono costituiti da antichi ceppi di Cannonau, Granazza e Moscato allevati ad alberello su terreni sabbiosi di natura granitica. Le piante, situate a circa 650 metri sul livello del mare, sono scosse dal Maestrale e scaldate dal caldo Sole sardo, beneficiando al contempo delle importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte durante la maturazione delle uve. In vigna sono bandite le sostanze chimiche di sintesi, vengono applicati i principi dell’agricoltura biologica e tutte le operazioni agronomiche sono svolte nel totale rispetto della natura e dei suoi cicli. Secondo la medesima visione, in cantina viene adottato un approccio semplice e artigianale, con fermentazioni spontanee, esclusione di coadiuvanti e additivi enologici, maturazioni svolte in botti di legno neutro e nessun ricorso a chiarificazioni e filtrazioni.
La Riserva ‘Franzisca’, che prende il nome dall’omonimo vigneto quasi centenario, è il vino di punta della cantina Giovanni Montisci, un Cannonau capace di trasmettere l’essenza più profonda di Mamoiada. Da menzionare poi il ‘Barrosu’, un’avvolgente espressione di Cannonau il cui nome deriva da un termine del dialetto barbaricino che significa “spavaldo”, aggettivo attribuito a questa bottiglia dagli amici di Giovanni. La produzione è purtroppo limitata a qualche migliaio di bottiglie rilasciate ogni anno, bottiglie che esprimono l’autentico e indomito carattere del territorio di Mamoiada.