Regione | Honshu Kansai (Giappone) |
---|---|
Indirizzo | Sasaki Shuzo, 727 Kitaiseyacho, Quartiere Kamigyo, - 602-8152 Kyoto (Giappone) |
Sasaki Shuzo è una sakagura dalla storia antica e le fortune alterne, che nei suoi oltre 150 anni di vita è andata incontro tanto a periodi di gloria quanto a momenti molto bui, come nel 2011, quando lo tsunami del Tohoku distrusse la struttura. Fu Shinsuke Sasaki ad avviare la vendita di sake nel 1871 a Yuriage, nella città portuale di Natori, all’interno della prefettura di Miyagi. Il marchio all’epoca era noto come “Takarabune Nami no Oto” e fin dalla sua nascita l’obiettivo della sakagura è stato quello di realizzare un sake intimamente legato alla cultura locale, utilizzando unicamente riso e acqua del posto. Nel 2012, l’anno successivo al disastroso tsunami, Sasaki Shuzo riprese la produzione di sake in una struttura temporanea, anche grazie all’aiuto solidale della comunità. Alla fine del 2018 è stata quindi riaperta la vecchia sede ricostruita e oggi al timone della sakagura si trova Kachie Sasaki, discendente del fondatore Shinsuke.
Per la produzione dei suoi sake, Sasaki Shuzo impiega riso coltivato nelle vicine pianure di Sendai, combinato con acqua proveniente dai corsi sotterranei alimentati dal fiume Natori, che scorre proprio accanto alla sakagura. In particolare, il riso appartiene alle varietà Yamada Nishiki, Omachi, Gin no Iroha, Toyonishiki e Kura no Hana. I chicchi vengono lucidati anche fino al 40% di percentuale di sbramatura per la tipologia Junmai Daiginjo e solo successivamente si procede con l’operazione di cottura a vapore. La fermentazione viene affidata al fungo Koji, che opera il processo di saccarificazione, e a diverse tipologie di lievito, responsabili della fermentazione alcolica vera e propria. Il ciclo produttivo termina infine con le operazioni di pressatura e imbottigliamento e ciascuna bottiglia è quindi conservata a temperature sotto lo zero fino alla commercializzazione, allo scopo di assicurarne la massima tenuta.
I sake firmati Sasaki Shuzo spiccano per il loro forte legame con il territorio, carattere che la famiglia Sasaki rispetta fin dall’anno di nascita della sakagura. Si tratta di espressioni dal sapore fresco e cristallino, dotate di un caratteristico retrogusto umami.