Regione | Lazio (Italia) |
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Anno fondazione | 1940 |
Ettari vitati | 24 |
Produzione annuale | 40.000 bt |
Indirizzo | Via di Fioranello, 19 - 00134 Roma (RM) |
Enologo | Lorenzo Costantini |
Luigi Veronelli, filosofo, scrittore, amante bel buon cibo e di vini, iniziatore della moderna critica enogastronomica, parlando dei prodotti della Tenuta di Fiorano disse: “Fiorano Rosso e Bianco sono vini di quelli che, al primo assaggio, ti incantano, entrano nella tua memoria e ti fanno per sempre migliore”. Basterebbero queste poche righe per capire il valore di una cantina che, nel corso dei decenni, il tempo ha avvolto da meritata leggenda. Merito del Principe Alberico Boncompagni Ludovisi, personaggio che, fra gli anni ’50 e ’60, si appassionò al mondo viticolo, decidendo di impiantare Cabernet, Merlot, Malvasia di Candia e Sémillon all’interno della sua tenuta. Alberico, la cui vita è avvolta da aneddoti e misteri, continuò a produrre vini sino al 1998, anno in cui, senza dare spiegazioni, decise di espiantare tutti i vigneti. Tra le poche persone che amava frequentare c’erano suo cugino con suo figlio, Alessandro Jacopo, giovane che iniziò a occuparsi dei vigneti, sotto lo sguardo vigile di Alberico. Alessandro divenne sempre più edotto in materia di viticoltura, prendendo così, alla morte di Alberico, le redini della cantina, che oggi si presenta come una realtà produttiva di altissimo livello.
I vigneti si estendono su circa 6 ettari, e si snodano su un terroir composto da pozzolana e da sedimenti di polvere di eruzione, riversati nei millenni passati dal vicino vulcano laziale. Si tratta di un suolo molto drenante, capace di conferire alle uve una spiccata attitudine all’invecchiamento. Le vigne sono esposte a sud-ovest e nord-est, e qui si coltivano Cabernet Sauvignon, Merlot, Grechetto e Viognier. Sia in vigna che in cantina le pratiche di lavoro ricalcano le antiche tradizioni, che contribuiscono a mantenere un ecosistema interno in completo equilibrio, anche grazie a una conduzione da sempre votata al biologico.
Dalle mura della Tenuta ogni anno escono vini che si fondano esclusivamente sul terroir, che traggono ispirazione dal passato per volgere lo sguardo al futuro con ferme convinzioni. Bottiglie destinate a durare nei decenni, con un’impronta unica, che parte dal Fioranello per giungere sino all’immenso Fiorano, declinato sia in bianco che in rosso. Etichette pluripremiate, che non possono che inorgoglire l’animo di Alessandro Jacopo Boncompagni Ludovisi.