Vinedos Iberian

La Compañia de Viñedos Iberian rappresenta un’estesa e importante realtà produttiva spagnola che opera, tra gli altri, nei territori di Toro, Rueda e Ribera del Duero, compresi nella comunità autonoma di Castiglia y Leon, e nella zona del Priorat, in Catalogna. La prima tenuta, fondata nel 1997 dalla famiglia Osborne, proprietaria della compagnia, è stata quella di Viñas del Jaros nella zona della Ribera del Duero, precisamente nel comune di Pesquera del Duero, scelta a seguito della ricerca della famiglia di un territorio ideale per produrre grandi vini rossi. Poco dopo seguì la nascita di Bodegas y Viñedos de Cal Grau nel Priorat e, infine, di Viñedos de Yaso nell’areale viticolo di Toro. Sede sociale della cantina è El Puerto de Santa Maria, città nei pressi di Cadiz, dove la famiglia Osborne si dedica alla produzione di vino fin dal XVIII secolo. In particolare, la sede della proprietà è l’antico palazzo di famiglia affacciato sulla baia di Cadiz, noto come Hacienda El Pinar.

All’interno dei numerosi ettari di vigneti su cui si estendono le differenti tenute, la Compañia de Viñedos Iberian alleva le varietà tradizionali Tinto Fino e Tinta de Toro, cloni di Tempranillo diffusi rispettivamente nelle zone della Ribera del Duero e di Toro, oltre alle altre uve locali Verdejo, Albillo Mayor, Garnacha e Cariñena. Queste sono poi affiancate dai vitigni internazionali Merlot e Cabernet Sauvignon. Le altitudini, le esposizioni e i climi variano fortemente da zona a zona, così come la composizione dei suoli, che va dalla ghiaia e il calcare della Ribera del Duero ai terreni di ardesia del Priorat, passando per la matrice argilloso-sabbiosa dei suoli di Toro, altresì ricchi di scheletro. Per i prolungati periodi di invecchiamento vengono impiegate prevalentemente piccole botti di rovere francese, in grado di conferire ulteriore carattere ai vini.

Oggi la Compañia de Viñedos Iberian si configura come un colosso spagnolo per quanto riguarda la produzione vinicola di qualità. All’interno dell’ampia gamma di etichette ci hanno colpito il Verdejo ‘Vino Oropendola’, un Verdejo in purezza da piante che in parte superano anche i 100 anni di età, e il Toro ‘Yaso’, interpretazione tipica della denominazione.