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Etna Rosso

Dall’occhio del grande vulcano per secoli si sono susseguite eruzioni laviche che hanno contribuito a connotare un territorio unico nel suo genere. Dai terrazzamenti costruiti dalle sue pendici fino a centinaia di metri di altitudine, si produce un vino di grande distinzione: l’Etna Rosso. Nasce da vitigni rossi autoctoni, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, coltivati con forma di allevamento ad alberello su un suolo di composizione vulcanica. Un terroir di rara bellezza, che unito alla mano di moderni produttori, ha permesso di innalzare questa tipologia tra i gradini più alti dei grandi rossi italiani. Nonostante l’antica origine, il suo successo è recente ed è in continua crescita. Molto spesso affinato in botte, si distingue per il profilo caldo e robusto, tipico e intenso, come il grande vulcano da cui sgorga.

108 Risultati
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94 -@@-5-Veronelli
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2 -@@-1-Gambero Rosso
90 -@@-5-Veronelli
4 -@@-3-Bibenda
3 -@@-2-Vitae AIS
22,40 
92 -@@-5-Veronelli
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73,50 
90,00 
39,00 
94 -@@-8-Wine Spectator
98 -@@-9-James Suckling
160,00 
3 -@@-2-Vitae AIS
90 -@@-9-James Suckling
4 -@@-3-Bibenda
93 -@@-7-Robert Parker
24,00 
91 -@@-5-Veronelli
20,50 
2 -@@-1-Gambero Rosso
3 -@@-2-Vitae AIS
94 -@@-5-Veronelli
58,00 
94 -@@-7-Robert Parker
2 -@@-1-Gambero Rosso
93 -@@-9-James Suckling
92 -@@-8-Wine Spectator
43,50 

Dall’occhio del grande vulcano per secoli si sono susseguite eruzioni laviche che hanno contribuito a connotare un territorio unico nel suo genere. Dai terrazzamenti costruiti dalle sue pendici fino a centinaia di metri di altitudine, si produce un vino di grande distinzione: l’Etna Rosso. Nasce da vitigni rossi autoctoni, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, coltivati con forma di allevamento ad alberello su un suolo di composizione vulcanica. Un terroir di rara bellezza, che unito alla mano di moderni produttori, ha permesso di innalzare questa tipologia tra i gradini più alti dei grandi rossi italiani. Nonostante l’antica origine, il suo successo è recente ed è in continua crescita. Molto spesso affinato in botte, si distingue per il profilo caldo e robusto, tipico e intenso, come il grande vulcano da cui sgorga.

La Storia dell’Etna Rosso

Il vino Etna Rosso viene prodotto nei territori etnei della provincia di Catania e le origini risalgono alla colonizzazione greca della Sicilia, in cui compaiono le prime testimonianze di comunità agricole che coltivavano l’uva. Nei secoli successivi non abbiamo documenti validi in grado di accertare la storia e l'evoluzione del vino siciliano e di come sia arrivato fin sulle pendici del vulcano.

Lo scritto De Naturali Vinorum Historia, pubblicato nel 1596 da Andrea Bacci, è il primo a fare riferimento alla dolcezza dei prodotti del catanese e come il vulcano abbia influenzato la loro storia. A cavallo tra il XVIII e XIX secolo si ricorda la contea di Mascali che contava un territorio molto esteso, di cui una parte vitata, che si distendeva dal messinese fino a toccare le pendici nord. Proprio in questo periodo si rimanda alle prime attestazioni dello storico vitigno Nerello Mascalese. Soltanto a partire dai primi dell‘800 si inizia a rivalutare l’uva etnea, ampliando il suo territorio vitato. La storia però deve fare i conti con le eruzioni del vulcano che, insieme alla difficoltà di crescere viti in un terreno ripido e ostile, rende la produzione poco costante e altalenante. Nascono così i terrazzamenti come primo rimedio agli ostacoli dovuti alla conformazione del territorio. Non basta, perché negli anni successivi si assiste al fenomeno invasivo della filossera, che fortunatamente non arriva sull’Etna, grazie alla morfologia dei suoi terreni, ma distrugge tutti le viti circostanti, facendo crollare drasticamente la produzione nel resto della Sicilia.

Con l’affinamento delle tecniche, la professionalità di grandi produttori e la nascita di cantine competenti questa tipologia acquista gran valore qualitativo, divenendo così Etna Rosso Doc, riconoscimento ottenuto l'11 agosto 1968. Al giorno d’oggi è una delle più celebri, apprezzate e moderne espressioni italiane.

Il Disciplinare

L’Etna DOC Rosso è tra le denominazioni più antiche d’Italia ed è stata la prima ad essere riconosciuta nel 1968 in Sicilia. Rivisitato e riemesso negli ultimi anni, il disciplinare di questo vino rosso consente la produzione a partire dal vitigno simbolo del vulcano: il Nerello Mascalese usato al minimo all’80% che può essere integrato con Nerello Cappuccio fino al 20% e con altri vitigni locali, purché non superino il 10%. Il suo areale di coltivazione si estende in 20 comuni in provincia di Catania ed è caratterizzato dalla presenza di 133 contrade, di cui 46 nel famoso comune di Castiglione di Sicilia. Tra le più note troviamo le contrade a nord: Feudo di Mezzo, Santo Spirito e Rampante a Castiglione e San Lorenzo a Randazzo. Di grande pregio in questo ambito il Pietradolce Etna Rosso, che proprio in queste aree cura le sue viti, regalando un nettare di grande pregio.

Il disciplinare non specifica le norme sul processo di affinamento, che può così svolgersi, a seconda dello stile del produttore, in botti di legno, in contenitori d’acciaio, nelle tradizionali vasche di cemento o addirittura in anfore di terracotta. Tuttavia consente la menzione “Riserva” se invecchiato per almeno 4 anni, di cui almeno 12 mesi in legno.

Caratteristiche Organolettiche e Abbinamenti

L'Etna Doc Rosso Viene principalmente coltivato sul versante nord del vulcano per il clima più mite e per le ottime escursioni termiche. È prodotto a partire dal Nerello Mascalese, un vitigno di pura eleganza e finezza che per le sue caratteristiche è stato spesso avvicinato al Pinot Nero, al punto che alcuni autori lo soprannominano “Borgogna del Mediterraneo”. I colori sono tenui e variano da tonalità granate più scure a colori rosso rubino in base alla durata e alla tipologia di affinamento. Il bagaglio aromatico varia, ma conserva sempre i tratti distintivi legati alla classe e alla delicatezza olfattiva. Il profilo fruttato è quasi sempre il più tangibile e corrisponde a piccoli frutti rossi come ribes, more selvatiche e ciliegie. Il sottobosco, la viola, le spezie aromatiche, la grafite, il cacao e la liquirizia sono altre note riscontrabili, che contribuiscono ad arricchire anche l’olfatto più esigente. I terreni, frutto del susseguirsi millenario di eruzioni di lava, conferiscono delicate e piacevoli note minerali, così come la vicinanza del mare che gli dona piacevoli sentori marini.

Negli ultimi anni l’Etna Rosso DOC sta vivendo un periodo di grande riscoperta e valorizzazione, dovuta anche all’abbinamento con i piatti locali. Si accosta perfettamente alle pietanze della tradizione siciliana, come gli arancini al ragù di carne, gli involtini alla messinese, il brociolone palermitano e la tradizionale caponata. Si sposa bene anche con formaggi stagionati, affettati misti della zona e primi piatti come pasta alla norma e ravioli di carne alle mandorle, ma anche con filetti pregiati e carne alla griglia sa regalare grandi emozioni.

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