Il "L. D'Ange" di Alexandre Bain è un vino bianco francese di avvolgente intensità ottenuto da uve Sauvignon provenienti dal comune di Tracy-sur-Loire, nel cuore della zona vinicola del Pouilly Fumè, nella Valle della Loira. Affina per un minimo di 48 mesi in botti grandi di rovere esausto ed esprime un profilo sensoriale ricco e corposo, sprigionando profumi di miele, incenso e spezie su uno sfondo agrumato e di erbe aromatiche, rivelando un sorso pieno, fresco e nettamente minerale
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“L. D’Ange” è un bianco che nasce dalle mani forti e dalla mente ostinata di Alexandre Bain, vignaiolo d’altri tempi, che coltiva le sue viti a Tracy-sur-Loire. La zona è quella rinomata di Poully-Fumé, territorio incredibilmente vocato soprattutto per la coltivazione di Sauvignon. Alexandre, dopo anni di studi e svariate esperienze per la Francia, approda ai suoi vigneti nel 2007, con la ferma decisione di seguire i pilastri che reggono la filosofia biodinamica. In totale controtendenza rispetto alla rigorosa produzione limitrofa nella parte più a est della Valle della Loira, il suo intento è di estrarre quanto più possibile il terroir dai suoi vini.
“L. D’Ange” Alexandre Bain è un Sauvignon in purezza. Il suolo su cui crescono le viti è principalmente composto da calcare e argilla, misti a strati di ciottoli e con la presenza di silice, che regala quella nota caratteristica di pietra focaia al Sauvignon. In vigna Alexandre sfrutta per la maggior parte delle operazioni il suo fidato cavallo Phenomenon, per far sì che il terreno non venga schiacciato e abbia quindi maggiore possibilità di ossigenazione. La fermentazione delle uve è spontanea con il solo utilizzo di lieviti indigeni, la solforosa è bandita, se non in minime quantità prima dell’imbottigliamento e solo nelle annate che lo richiedono. 48 sono poi i mesi di affinamento in botti di rovere esauste.
Il Sauvignon “L. D’Ange” colpisce immediatamente per il suo meraviglioso giallo con riflessi oro, luminosi e attraenti. Il tappeto olfattivo ha un range davvero ampio: la dolcezza del miele si mescola alla profondità delle spezie dolci e dell’incenso, facendo poi emergere note di nespole ed erbe aromatiche, intrecciate a lievi accenni di frutta agrumata. Non da meno è il sorso, pieno e denso: il finale sapido corona la beva avvolgente e morbida. È un vino che scalpita, proprio come Phenomenon, il cavallo di Alexandre. E mentre i sensi sono rapiti dal sorso, la mente pensa immediatamente alla famosa frase di Mario Soldati “il vino è la poesia della terra”.