Il "Lezèr" di Foradori è un rosso con le vesti di un rosato da uve Teroldego, nato da un assemblaggio di 10 prove di vinificazione in anfora, legno, acciaio e cemento. Si tratta di un "vino da merenda" che con i suoi aromi fragranti e fruttati e il suo gusto dissetante e molto fresco accompagna perfettamente un tagliere di affettati e salumi.
Il Lezèr di Foradori è un succoso e divertente rosato a base di Teroldego, ultima creatura di una delle cantine che hanno fatto la storia del vino artigianale. Una splendida new entry, in una versione approcciabile e sorprendente, che rivaluta la duttilità del Teroldego, impiegato prima solo per rossi vigorosi e atti all'invecchiamento. Un'idea che nasce dall'indomita voglia di sperimentazione in casa Foradori, insita in Elisabetta prima, ed oggi in Emilio, a cui è stato passato definitivamente il timone della cantina. La custodia della terra, come principio cardine, in un lavoro che è volto ad accompagnare l'uva nella trasformazione in liquido, senza prevaricarla. No ai lieviti selezionati, no alle sostanze chimiche o di sintesi, per vini emozionanti, lettori fedeli di annata e zona. Ambisce a diventare la bottiglia quotidiana per eccellenza. Attenzione alla "pericolosa" bevibilità!
Il rosato Lezèr è ottenuto a partire da uve di Teroldego in purezza, provenienti da viti di 30 anni allevate con il tipico impianto locale, ovvero la pergola trentina. Il liquido nasce da un assemblaggio di dieci diverse prove di vinificazione, che vengono ottenute da leggera macerazione in contenitori diversi come anfore, legno, acciaio e cemento. Uve sanissime, provenienti da una viticoltura che segue molti precetti della biodinamica fanno da preludio ad una vinificazione poco invasiva, con fermentazione spontanea ed affinamento in vasche di cemento per 4 mesi. Nessuna chiarifica o filtrazione.
Il vino Lezer si palesa nel calice con un'invitante veste rosa intensa tendente al violaceo. Naso estremamente fragrante e gioviale, una vera e propria spremuta di fragoline di bosco e lamponi lasciate a macerare con spezie in infusione. Poi ancora mazzi di fiori rossi e viola, inebrianti. Un profilo irresistibile che richiama a gran voce il sorso. L'assaggio rivela un liquido tutto giocato sulla freschezza e golosità di beva, di una semplicità mai banale e sempre appagante. Ritornano le spezie e la miriade di frutti rossi, e la bottiglia, che sembra contenere quasi un succo di frutta, finisce quasi immediatamente. Se ne consiglia una scorta adeguata!
Rosso violaceo, tendente al porpora
Fragranti e succosi aromi di frutti di bosco, prugna, ciliegie e richiami floreali
Molto fresco, succoso, dissetante, beverino e sottile