Regione | Trentino (Italia) |
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Anno fondazione | 1939 |
Ettari vitati | 28 |
Produzione annuale | 150.000 bt |
Indirizzo | Via Damiano Chiesa 1, 38017 - Mezzolombardo (TN) |
Enologo | Elisabetta Foradori |
Elisabetta Foradori Ăš una delle piĂč influenti e determinanti donne del vino in Italia, soprannominata âla signora del Teroldegoâ. Uno dei suoi maggiori meriti Ăš stato quello di aver contribuito alla rivalutazione del Teroldego, che negli ultimi anni ha saputo imporsi nel panorama vinicolo italiano con grande autorevolezza, assieme ad altri vitigni autoctoni trentini come la Nosiola e il Manzoni Bianco.
Elisabetta Foradori Ăš divenuta vignaiola nel 1984, quando si Ăš trovata a gestire i vigneti di famiglia dopo la scomparsa del padre. In tutti questi anni Elisabetta ha saputo portare ai massimi livelli il connubio tra passione e competenza, diventando un punto di riferimento imprescindibile per molti vignaioli trentini e, soprattutto, per gli amanti del buon bere. Il Trentino Ăš una regione assolutamente vocata per la produzione di vini rossi pregiati e per bianchi di carattere. Le potenzialitĂ del territorio vengono sfruttate appieno dalla cantina Foradori, cosĂŹ da regalarci bottiglie che rispecchiano la qualitĂ e la pazienza del lavoro in vigna e in cantina.
âCome mi definirei? Una custode della terraâ dice di sĂ© Elisabetta Foradori. Le vigne sono infatti coltivate secondo i principi della biodinamica, con sistemi ad alta densitĂ e a spalliera. In cantina si privilegiano le vinificazioni in anfora, secondo una tradizione molto antica, e non si usano lieviti selezionati. La filosofia produttiva Ăš perfettamente riassunta da questa frase di Elisabetta: âCogliere le sottili differenze esistenti in natura, ascoltandola, per preservare la sinceritĂ del carattere dellâuva nellâespressione del suo luogo dâorigineâ. Nascono cosĂŹ dei vini artistici, espressivi e territoriali: i vini bianchi sono ricchi e complessi; i Teroldego (tra i quali spicca per intensitĂ il Granato) sono tutti scuri, saporiti e profondi ⊠autentiche espressione del territorio di origine.
"Lavorare con la natura affina la capacitĂ di sentire, rende partecipi lo spirito e le abitudini del contadino, porta alla comprensione profonda dei processi vitali"