Il "Saittole" della cantina Ribelà è un vino bianco dei Colli Albani ottenuto da uve Malvasia e Trebbiano. La breve macerazione sulle bucce per 3 giorni gli conferisce una buona intensità e complessità aromatica, con profumi di fiori e frutta gialla e un gusto fresco, sapido e fruttato.
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Il Saittole Bianco di Ribelà è un bianco poliedrico e inebriante, mirabile fusione tra l'innata aromaticità della Malvasia e la freschezza del Trebbiano. Una tra le più interessanti e dinamiche realtà del centro Italia quella dei ragazzi di Ribelà, che insieme a qualche altro produttore locale hanno deciso di rivalorizzare la zona di Frascati, dotata di un immenso potenziale ancora inespresso. Due ettari di vigna adibiti solo a vitigni autoctoni e l'attenta supervisione in regia di Danilo Marcucci, tra i più preparati enologi nel mondo del vino artigianale. Un ritorno alla terra e alla tradizione, pertanto tutto, dalla vigna alla cantina, avviene nel modo più spontaneo e rispettoso in accordo con gli equilibri naturali. I risultati, in forma liquida, parlano e raccontano di una cantina che ogni anno sforna interpretazioni coinvolgenti e uniche. Chapeau!
Il vino Saittole è frutto di un uvaggio composto in maggioranza da Malvasia di Candia e Puntinata, oltre che da Trebbiano. Un Frascati della tradizione dunque, composto da più varietali, accomunati dal fatto che tutte le vigne crescano senza l'aiuto di sostanze chimiche o di sintesi. In cantina si prosegue con fermentazione spontanea in contenitori d'acciaio e macerazione sulle bucce di 3 giorni, con affinamento che avviene negli stessi contenitori. Nessuna chiarifica o filtrazione prima dell'imbottigliamento e aggiunta di solforosa in dose omeopatica.
Il bianco Saittole ammalia sin dall'aspetto di visivo, con la sua veste gialla carica e vivace. Esplode appena portato al naso, in un gioioso turbinio di frutta e fiori di ogni colore, dalla pesca all'agrume, dal biancospino alla ginestra. E poi ancora la macchia mediterranea, le erbe di campo ed il grano arso. Una complessità viva e cangiante, che muta col passare del tempo nel bicchiere. Al sorso si rivela perfettamente bilanciato tra la ricchezza di frutto portata in dote dalla Malvasia e la sapidità del Trebbiano. Ogni bottiglia un viaggio.
Giallo paglierino intenso tendente al ramato
Aromatico e intenso, con note di mediterranee di erbe, fiori e frutta gialla
Morbido, sapido e fruttato, di ottimo equilibrio e freschezza