Il "Sancho Panza" è un vino bianco di montagna che viene prodotto da viti Fiano site a 700-800 metri di altitudine nell'Alta Irpinia. La lunga macerazione sulle bucce e l'affinamento in acciaio regalano un bouquet di agrumi maturi, fieno, sale e fiori gialli su un fondo di frutta secca. Al palato risulta carnoso, ricco e profondo, dotato di un'energizzante freschezza
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Il Sancho Panza de Il Tufiello è un Fiano trascendentale e coinvolgente, capace di unire la consueta mineralità del vitigno ad un'interpretazione unica. Fare un vino pulito, senza l'ausilio di alcuna sostanza chimica, sistemica o di sintesi non è una moda, ma una scelta di vita. Lo sa bene la famiglia Zampaglione, tra le prime in Campania ad ottenere la certificazione biologica, addirittura nel 1990, sebbene l'approccio alla vinificazione sia molto più rigoroso e "circolare". Qui a Calitri, alta Irpinia, è ovviamente il Fiano a fare da padrone, con la sua capacità unica di leggere il territorio, restituendo liquidi emozionanti, atti anche a evolvere con l'affinamento in vetro. Una cifra stilistica che è andata snellendosi negli anni, con interpretazioni meno estreme, realizzate grazie a macerazioni sulle bucce più brevi, che hanno però guadagnato in finezza ed agilità. Da bere ora con gioia, ma anche da aspettare per godere delle rinnovate sfaccettature.
Il Sancho Panza è ottenuto da uve Fiano in purezza, selezionate tra piante situate a 800 metri di altezza che poggiano su un terreno arido e trattato solo con rame e zolfo. Dopo una cernita manuale dei grappoli, e successiva vendemmia, i grappoli vengono trasportati in cantina per la diraspapigiatura e l'avvio della fermentazione alcolica, che avviene spontaneamente con macerazione sulle bucce di circa due mesi. Il liquido affina per alcuni mesi in acciaio prima dell'imbottigliamento, che avviene senza filtrazioni e con bassissima aggiunta di solforosa.
Il Fiano Sancho Panza si presenta nel calice con veste gialla dorata opaca. Naso caleidoscopico e rifinito, dove si stagliano in successioni richiami alla scorza di lime, alle castagne, alla ginestra seguite da un netto ritorno affumicato, tipico del varietale. Finezza e complessità, che trovano riscontro in un assaggio ancora più entusiasmante. Polpa carnosa, ravvivata dalla spinta salina che il liquido porta in dote e da una lieve frizione tannica. Top player!
Giallo dorato opaco con residui naturali
Avvolgenti sensazioni di agrumi maturi, fieno, sale, nocciola, fiori gialli e sentori affumicati
Carnoso, profondo, ricco e saporito, dalla grintosa freschezza e dal lieve tannino