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Il Sassicaia è uno dei più leggendari e ricercati vini rossi italiani . Un fuoriclasse assoluto e un campione di altra categoria, nato negli anni ’40 dall’intuizione di Mario Incisa della Rocchetta di dar vita ad un vino dai tratti bordolesi nel territorio toscano di Bolgheri. Il suolo di matrice sassosa - da cui prende spunto il nome del vino - si rivelò un vero e proprio successo e una culla ideale per coltivare vitigni internazionali come il Cabernet. Il vino Sassicaia, prodotto esclusivo della Tenuta San Guido , è un pilastro dell’enologia italiana e uno dei più importanti Supertuscan al mondo!
Il Sassicaia è uno dei più leggendari e ricercati vini rossi italiani . Un fuoriclasse assoluto e un campione di altra categoria, nato negli anni ’40 dall’intuizione di Mario Incisa della Rocchetta di dar vita ad un vino dai tratti bordolesi nel territorio toscano di Bolgheri. Il suolo di matrice sassosa - da cui prende spunto il nome del vino - si rivelò un vero e proprio successo e una culla ideale per coltivare vitigni internazionali come il Cabernet. Il vino Sassicaia, prodotto esclusivo della Tenuta San Guido , è un pilastro dell’enologia italiana e uno dei più importanti Supertuscan al mondo!
Il Bolgheri Sassicaia, comunemente noto con l’appellativo di Sassicaia, è un vino rosso DOC realizzato nella zona di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno, da almeno 80% di uve Cabernet Sauvignon. Considerato come uno dei punti di riferimento del vino italiano, viene realizzato esclusivamente e solamente dalla Tenuta San Guido, la quale possiede tutti i territori della relativa DOC.
La Tenuta San Guido Bolgheri diventò proprietà del Marchese Mario Incisa della Rocchetta attraverso il matrimonio con Clarice della Gherardesca nel 1940. Pochi anni più tardi, nel 1944, iniziò la storia del Sassicaia secondo una brillante intuizione del Marchese, che, ispirato dai grandi e aristocratici vini di Bordeaux, acquistò e importò alcune barbatelle di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc per piantarle nella terra toscana maremmana. La terra scelta da Mario Incisa della Rocchetta aveva delle caratteristiche molto particolari che sembravano ricordare Graves, una delle più celebri denominazioni di Bordeaux. L’ampia presenza di ghiaie e sassi diede il nome al vino Sassicaia, che tradotto significa “luogo dalle molte pietre”. L’appezzamento si estendeva su 30 ettari e nel giro di poco tempo raggiunse i 36 ettari con l’aggiunta di una piccola parcella.
La vera origine del Sassicaia risale al 1968, anno della prima annata commercializzata di bottiglia di Sassicaia. Questa divenne il nuovo paradigma del vino italiano, attraverso una produzione che segnò la storia dell’enologia italiana e lo standard produttivo degli anni successivi. Il successo del Cabernet toscano si diffuse in tutto il mondo e molti altri produttori seguirono il modello della Tenuta San Guido.
In alcune degustazioni alla cieca del 1978 a Londra organizzate da Hugh Jonhson, il Sassicaia si posizionò a sorpresa come il migliore Cabernet al mondo. Un primato che consacrò il successo del Bolgheri Rosso Sassicaia. Nel 2013 questo celebre vino si staccò dalla DOC Bolgheri e divenne una DOC autonoma.
Oggi il Sassicaia è il fiore all’occhiello della produzione italiana ed è diventato una leggenda enologica in tutto il mondo. Fa parte dei celebri Supertuscan, termine coniato da Robert Parker per identificare i grandi vini rossi toscani da invecchiamento a base di vitigni internazionali, e le vecchie annate sono tra le più ricercate dai critici e appassionati.
Il Sassicaia è un vino toscano dal respiro internazionale, realizzato da uve bordolesi di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc cresciuti nel territorio della Maremma livornese. Le viti hanno oltre 30 anni d’età e poggiano su terreni ricchi di sassi e galestro posizionati a 100-300 metri di altitudine. Il terroir particolarmente vocato, le preziose escursioni termiche e l’ottimale esposizione garantiscono una perfetta maturazione delle uve.
I grappoli hanno bassa resa e vengono raccolti a piena maturazione. Il metodo di produzione del Sassicaia è sorvegliato dall’enologo Giacomo Tachis e prevede una vinificazione in acciaio, con fermentazione alcolica a temperatura controllata con lieviti nativi, fermentazione malolattica completa e macerazione sulle bucce per 9-12 giorni. Seguendo il modello francese di Bordeaux, l’affinamento avviene in barrique di rovere francese per circa due anni.
La scheda tecnica del miglior Sassicaia prevede un colore rosso rubino che vira verso il granato per le annate più vecchie. Il naso affascina e colpisce per la complessità e intensità di aromi. Un incipit fruttato di ciliegia, ribes, more e lamponi, continua su note speziate ed erbacee, terminando su sensazioni più evolute di tostatura, cannella, noce moscata e tabacco. Al palato è decisamente equilibrato e melodico, con una calibrata sinfonia ottenuta dalla contrapposizione magistrale di freschezze, tannini, morbidezze e corpo. Il vino Sassicaia ha una trama profonda, elegante e dalle mille sfumature, con un lunghissimo e persistente finale. Una bottiglia in grado di evolvere a lungo nel tempo e di regalare emozioni uniche e irripetibili.
Come ogni vino, ci sono grandi e storiche annate del Sassicaia che hanno segnato il percorso e il successo del vino. 1978, 1985, 1988, 1990, 1995, 1997 e 2004 sono state scelte come le migliori annate del Sassicaia e sono le più ricercate da critici e collezionisti. Rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale con prezzi che possono raggiungere cifre di centinaia di euro. Le recenti Sassicaia 2015, 2016, 2017, 2018 hanno ricevuto dalla critica i migliori premi e sono bottiglie difficilmente trovabili e ricercate in tutto il mondo.